MENINGISMO
. Termine introdotto in patologia da E. Dupré, nel 1894, per indicare "l'insieme dei sintomi risvegliati da condizioni patologiche meningo-corticali e indipendente da qualunque alterazione anatomica riconoscibile". Si dà cioè il nome di meningismo a quelle, generalmente, brevi e leggiere manifestazioni irritative acute delle meningi che possono osservarsi nel corso di malattie infettive senza che sussista un corrispondente substratum anatomico: meningite clinica senza meningite anatomica, secondo l'espressione di J. Grasset. Il sintoma principale è l'aumento di pressione del liquido cerebro-spinale, la cui conseguenza è un quadro molto leggiero d'irritazione meningea (v. meningite): si ha sempre regressione completa. Gli ulteriori e soprattutto i più recenti studî sulle meningiti hanno però dimostrato che nel cosiddetto meningismo non esistono soltanto sintomi puramente funzionali e che possono invece verificarsi fatti congestizî, edematosi, infiltrativi. Si è anche potuto stabilire che in molti casi non si tratta che di meningiti acute linfocitarie benigne o di meningiti sierose a decorso particolarmente breve, con manifestazioni poco appariscenti. Il termine in questione, che viene attualmente molto criticato, non appare perciò corretto, benché seguiti a essere usato, e ha un significato soprattutto convenzionale.