BRAAK, Menno ter
Prosatore e critico olandese, nato a Eibergen il 26 gennaio 1902, morto per suicidio a l'Aia il 15 maggio 1940. È stato il teorico del movimento "paganista", corrente areligiosa e perfino antiumanista nella letteratura olandese.
Nel 1930 pubblicò un volume di saggi: Carneval der burgers (Carnevale dei borghesi), opera brillante, ma scettica e demolitrice. Con spiriti affini (Du Perron, il fiammingo Maurice Roelants ed altri) fondò nel 1931 la rivista Het Forum che durò fino al 1935 e combatté l'estetismo spesso sdolcinato della generazione precedente. Critico letterario del quotidiano Het Vaderland de L'Aja, attaccava spietatamente la vita che tende a pietrificarsi e ne smascherava gli artifici, specie quelli della bellezza formale. Nato in provincia da una famiglia protestante razionalista, dovette superare il proprio provincialismo e un substrato protestante (Afscheid van Domineesland, Addio al paese dei pastori, 1931). Altre opere: Demasqué der schoonheid (Smascheramento della bellezza, 1932), Politicus zonder partij (Il politico senza partito, 1934), polemica contro "il popolo, la massa" che da individualista sprezzava. Il volume di saggi Oude en Nieuwe Christenen (Cristiani antichi e nuovi, 1937) è testimonianza della sua notevole erudizione. L'invasione dell'Olanda era per lui la vittoria dell'irrazionalismo, e in un attacco di disperazione si tolse la vita. Grande stilista, amante del paradosso, eternamente giovane, egli sta diventando l'idolo dei giovani scrittori del dopoguerra.