mensa
Latinismo, che anche D. avverte come parola dotta, tanto vero che l'adopera sempre in contesti di tono elevato, in senso metaforico (fanno eccezione pochi passi: Cv IV XXVII 14 che è questo altro a fare che levare lo drappo di su l'altare e coprire lo ladro la sua mensa?... si dee ridere... del ladro che... la tovaglia furata di su l'altare... ponesse in su la mensa, dove la duplice contrapposizione ad ‛ altare ', m. di Cristo, accentua il carattere sacrilego del gesto del ladro, che con quella tovaglia ricopre la sua " tavola ". Cfr. anche Pg XXV 39 e, nel senso preciso di " banchetto nuziale ", Vn XIV 3 sedere a la mensa... ne la magione del suo novello sposo).
Ben più solenne il tono nel passo di Pd XXIV 5, nell'ampia metafora della gran cena / del benedetto Agnello (vv. 1-2), intessuta di reminiscenze bibliche: se... questi preliba / di quel che cade de la vostra mensa... (cfr. Matt. 15, 27 " edunt de micis, quae cadunt de mensa dominorum "; Luc. 16, 21 " cupiens saturari de micis, quae cadebant de mensa divitis "; per l'immagine, si veda anche Cv I I 10 io... non seggio a la beata mensa, ma... a' piedi di coloro che seggiono ricolgo di quello che da loro cade): " scilicet, de cognitione divinorum, quae manet a doctrina apostolica ", dice Benvenuto, e analogamente il Serravalle; " cioè de' minuzzoli de la... refezione di beatitudine ", spiega il Buti, e con lui il Daniello; " gloria celestiale " intendono Landino, Vellutello e Lombardi.
Nel girone degl'invidiosi volar furon sentiti / ... spiriti parlando / a la mensa d'amor cortesi inviti (Pg XIII 27), cioè " ad conventum caritatis " (Benvenuto), la carità essendo il contrario dell'invidia.
Di un altro " banchetto " solenne, in cui lo pane de li angeli si manuca, si parla nel I capitolo del Convivio, nel corso di una lunga metafora tutta pervasa di spirito di carità (si noti ancora il sintagma ‛ sedere a m. ', già visto nella Vita Nuova): sono pochi e privilegiati quelli che seggiono a quella mensa, ma lo spirito di amore reciproco da cui gli uomini sono animati fa sì che coloro che a così alta mensa sono cibati si volgano non sanza misericordia a chi da quel banchetto è escluso (I I 7 e 8). E io adunque, che non seggio a la beata mensa, ma... a' piedi di coloro che seggiono ricolgo di quello che da loro cade... per li miseri alcuna cosa ho riservata (§ 10). Infine, l'invito a chiunque è ne la umana fame rimaso ad ‛ assettarsi ' ad una mensa con li altri simili impediti (§ 13).
Anche nel Paradiso, accingendosi a trattare l'ardua materia del voto, Beatrice invita D. a sedere un poco a mensa, / però che 'l cibo rigido c'hai preso, / richiede ancora aiuto a tua dispensa (V 37).