Vedi Mercado Comun del Sur dell'anno: 2015 - 2016
Nel marzo 1991 Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay sottoscrissero il Trattato di Asuncíon con l’obiettivo di creare il Mercato comune del Sud. Il Trattato poneva le fondamenta di quella che sarebbe divenuta la più importante organizzazione economica sudamericana, sebbene l’architettura istituzionale del Mercosur divenne effettiva solo nel 1995, dopo la stipula del Protocollo di Ouro Preto. Ratificando tale accordo, i quattro stati fondatori istituirono infatti gli organi direttivi del Mercosur e lo dotarono di personalità giuridica internazionale, dando quindi il via alle prime attività. Per quanto sia nata come organizzazione economico-commerciale, il Mercosur può essere considerato a tutti gli effetti l’espressione di un blocco politico che si colloca, nello scacchiere internazionale, come interlocutore ineludibile dell’area sudamericana. Sul piano regionale l’organizzazione si è poi dimostrata un elemento di stabilità e di coesione, facilitando il dialogo e la cooperazione tra i governi e gli attori economici dei diversi paesi e fornendo un forum di risoluzione delle dispute interstatali. Proprio per sottolineare l’identità politica dell’organizzazione gli stati fondatori (assieme a Bolivia e Cile) sottoscrissero nel giugno 1996 una Dichiarazione presidenziale per l’impegno democratico nel Mercosur, successivamente ampliata con l’introduzione di ulteriori valori e principi condivisi. Nella stessa occasione tutti i paesi firmatari sostennero pubblicamente la sovranità dell’Argentina sulle Isole Malvinas, testimoniando così alla comunità internazionale la coesione politica e l’unione di intenti del Mercosur. Con il medesimo fine venne poi costituito un meccanismo di consultazione e di concertazione politica, volto specificamente a incoraggiare il confronto su questioni non prettamente economiche e commerciali.
L’iniziale successo del Mercosur lo ha portato quindi a stringere accordi nel 1998 con la Comunità andina (Can) per la creazione di un’area di libero scambio commerciale, e nel 2004 con l’Associazione latinoamericana di integrazione (Aladi), per favorire l’ingresso dei suoi membri nella nuova organizzazione. In seguito a tali accordi, nel 2006 Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador e Perù sono divenuti membri associati del Mercosur. Il processo di inclusione del Venezuela si è invece rivelato problematico, nonostante l’organizzazione lo ritenga fondamentale tanto per il consolidamento del processo di integrazione del Mercosur nel contesto sudamericano, quanto per rafforzarne il peso politico sul piano internazionale. Nel 2005 Il Venezuela si è candidato per divenire membro effettivo del Mercosur e gli stati fondatori dell’organizzazione, nel rispetto dell’articolo 20 del Trattato di Asuncíon, hanno ratificato la sua adesione, eccezion fatta inizialmente per il Paraguay, la cui firma era però necessaria per completare l’iter procedurale. Tuttavia, anche il Brasile ha espresso alcune reticenze riguardo all’ingresso del Venezuela, accusando Caracas di perseguire una politica economica inconciliabile con il libero mercato. La vicenda si è conclusa con l’entrata del Venezuela nell’organizzazione nel luglio 2012. Il Mercosur, inoltre, è attraversato da contraddizioni interne difficilmente risolvibili, in quanto queste sono sorte all’interno delle dirigenze di Brasile e Argentina che, pur essendo stati i maggiori promotori della convergenza sudamericana e della nascita del mercato comune, attuano politiche volte a mantenere e a far valere la propria supremazia politica ed economica su Uruguay e Paraguay, nonché sugli stati associati.
Sul piano internazionale, gli stati membri del Mercato comune del Sud hanno poi siglato, nel corso dell’ultimo decennio, accordi di libero scambio commerciale con Israele ed Egitto, e accordi economici di varia natura con Cuba, India, Messico e diverse organizzazioni e comunità internazionali. Tra queste vi è in particolare l’Unione Europea (Eu), fortemente interessata all’area sudamericana, data la rilevanza dei rapporti commerciali e dei flussi d’investimento già esistenti tra le due regioni. Già firmataria nel 1995 di un accordo quadro con il Mercosur, l’Eu ha avviato con quest’ultimo un programma (l’Accordo di associazione bi-regionale) volto a definire le linee strategiche per accrescere la cooperazione tra i due blocchi. La Bolivia, infine, è in procinto di diventare il sesto membro dell’organizzazione: il paese ha completato nel 2013 la presentazione del suo protocollo di adesione al Mercosur e nel luglio 2015 i rappresentanti degli stati membri ne hanno deliberato l’accesso, che però deve essere sanzionato dai singoli parlamenti.
Il Mercosur si pone come principale obiettivo la crescita dei mercati nazionali dei paesi membri favorendo la nascita di un mercato unico, basato attualmente su un modello intergovernativo piuttosto che uno sovranazionale come quello dell’Unione Europea. La costruzione del mercato unico, con il quale il Mercosur intende sostenere e accrescere lo sviluppo economico e la giustizia sociale, implica un processo di graduale integrazione della regione non solo commerciale ed economica, ma anche politica, sociale e culturale.
Le iniziative intraprese per integrare le economie dei paesi fondatori riguardano l’approvazione della libera circolazione dei beni, dei servizi e dei fattori di produzione, l’adozione di una tariffa doganale esterna unica (Aec) e di una politica commerciale comune, il coordinamento delle politiche macroeconomiche e settoriali, l’armonizzazione delle legislazioni statali sulle questioni di interesse generale e l’accrescimento del potere negoziale del blocco dell’organizzazione nei confronti di attori esterni.
Per quanto riguarda l’integrazione politica, sociale e culturale, i rappresentanti degli stati appartenenti all’organizzazione, secondo quanto scritto nel Trattato di Asuncíon, si impegnano a rispettare i comuni valori della democrazia, del pluralismo, dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo, della protezione dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile, economico e sociale, della sicurezza giuridica e della lotta alla povertà.
Il Mercosur, considerato la più rilevante organizzazione intergovernativa del Sudamerica, opera in tutti gli ambiti inerenti l’integrazione del continente, dalle questioni sociali, dell’immigrazione e della cultura e dell’istruzione a quelle del lavoro, dell’ambiente e dell’energia. Sono però i temi politici ed economici, in particolare sul fronte internazionale, a costituire gli aspetti più salienti. È impegnato a livello regionale, continentale e globale nel dialogo e nella negoziazione di accordi commerciali, economici e politici con singoli paesi e organizzazioni internazionali.
Il Mercosur ha una struttura molto articolata. Il Consiglio del mercato comune è l’organo decisionale, detta le linee politiche guida ed è costituito dalle riunioni dei ministri e dai gruppi di lavoro (istituiti attorno a tutti i macrotemi nel campo d’azione dell’organizzazione), dalla Commissione dei rappresentanti permanenti, dalla Commissione di coordinamento dei ministri degli affari sociali e dal Foro di consultazione e concertazione politica. L’organo esecutivo è il Gruppo mercato comune (Gmc), che ha il compito di approvare le risoluzioni finali. Ad esso fanno capo 15 sottogruppi di lavoro e gruppi costituiti ad hoc, l’Istituto di formazione, gli Osservatori della democrazia e del mercato del lavoro, il Foro consultivo delle municipalità, degli stati federali, delle province e dei dipartimenti e alcune commissioni speciali. Il Gmc è affiancato dalla Commissione del commercio e dal Segretariato. La prima è costituita da comitati tecnici e assiste il Gmc nel controllo del funzionamento del sistema doganale, mentre il secondo ha funzione di appoggio operativo e tecnico al Gmc ed è responsabile delle prestazioni dei servizi degli organi del Mercosur. Esistono poi il parlamento, il Foro consultivo economico-sociale, il Tribunale permanente di revisione, il Tribunale amministrativo e del lavoro e i Centri di promozione dello stato di diritto.
Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay, Venezuela. Membri associati: Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, Perù.