mercato
Insieme di scambi di natura economica, o comunque a essa riconducibile, aventi per oggetto un diritto reale (proprietà, uso ecc.) su beni materiali o immateriali oppure una prestazione (lavoro ecc.). Si dibatte se il m. sia una componente essenziale delle comunità umane oppure se sorga solo in tempi relativamente recenti. Su questa seconda posizione si colloca un filone secondo il quale l’economia di m. sarebbe stata pressoché inesistente prima del 4° sec. a.C. e solo la Rivoluzione industriale costituirebbe il momento della «grande trasformazione», come la definisce Karl Polanyi. Prima di allora non il profitto bensì il dovere, l’onore e il prestigio avrebbero dominato i rapporti economici. Recenti scoperte archeologiche hanno rivelato tuttavia l’esistenza, tra la Mesopotamia e la Palestina, nel 2° millennio a.C., di una sofisticata rete commerciale, e rendono quindi difficile sostenere in pieno questa tesi. Solo con l’impero romano secondo alcuni si svilupparono m. e commerci «di massa», come dimostra il vettovagliamento di grandi concentrazioni urbane, a cominciare da Roma stessa, con grano proveniente dalla Sicilia e dall’Africa. La ricerca storica non ha chiarito appieno il contesto istituzionale e creditizio del m. nell’impero romano, ma è ben documentata la tendenza secolare all’aumento dell’ingerenza pubblica che giunge fino all’imposizione estesa di prezzi amministrati, limitando comunque il grado di concorrenzialità. Il frantumarsi dell’impero d’Occidente ridusse notevolmente gli scambi a lunga distanza. Solo nei secoli successivi al Mille si formò una classe mercantile di respiro internazionale operante in condizioni di tipo concorrenziale.Tra il Quattrocento e il Settecento il «grande commercio» si organizzò a livello mondiale; si affermarono lentamente e in maniera spesso contrastata i m. di alcuni prodotti agricoli con le grandi compagnie commerciali, l’attività bancaria e le borse. Lo sviluppo del m. appare quindi fortemente influenzato dalle tecnologie e dalle regole. Questa chiave interpretativa consente di dar ragione dell’estendersi e del rafforzarsi del m. a partire dalla seconda metà del Settecento con la rapida diffusione delle tecnologie industriali e il parallelo sviluppo istituzionale dei mercati. Si può datare dalla crisi petrolifera (1973) l’inizio di un periodo di profonda trasformazione del sistema di m. che ha visto l’intensificazione di tecnologie elettroniche, la riduzione sia delle barriere tecniche di ingresso sia del capitale necessario per una produzione efficiente, e dunque il ridimensionamento delle unità produttive, la loro localizzazione diffusa, il sorgere di imprese di dimensioni medie o medio-piccole con interessi estesi ben al di là del loro tradizionale ambito, locale o nazionale. L’effetto congiunto di queste due tendenze ha scardinato, in molti settori, gli antichi oligopoli, obbligando sovente le società a ridurre le proprie dimensioni relative e assolute e a concentrarsi in uno specifico settore di attività. Contemporaneamente nuove regole commerciali hanno creato aree di libero scambio sempre più estese e si parla oggi di m. globale.