BRIGNONE, Mercedes
Nata il 18 maggio 1884 da Giuseppe e da Adelaide Andreani a Madrid, dove erano in tournée, debuttò giovanissima nella compagnia del padre e di P. Marchi Maggi. Dopo la morte di questa, ricoprì il ruolo di generica amorosa nella compagnia Mariani-Zampieri-Paladini e in quella di G. Sichel nel 1900. Sia perché il repertorio non si confaceva al suo temperamento, sia per le raccomandazioni di E. Boutet a non procedere alla cieca e a trovarsi un vero direttore-formatore, accettò la scrittura di F : Garavaglia, con cui passò da prima attrice giovane a prima attrice negli anni 1902-1903 (Il trionfo di R. Bracco, Arena torinese, 8 ag. 1902; Zazà di P. F. Berton e C. Simon, stesso teatro, 9 ag. 1902; Cause ed effetti di P. Ferrari, stesso teatro, 12 ag. 1902; Cecilia di P. Cossa, Teatro Cressoni di Como, 12 nov. 1902). Sposato l'attore U. Palmarini nel 1903, costituì con lui, nel 1904, la ditta Mercedes Brignone e soci, diretta prima da A. Marchetti, poi, per breve tempo, dal padre, recitando, da allora in poi, col marito.
Di questo periodo si possono ricordare: Il mondo della noia di E. Pailleron, Teatro Alhambra di Firenze, 1º ott. 1904; La passerella di F. de Croisset e M.me Fred Gressac, stesso teatro, 6 ott. 1904, con una recitazione spigliata ma ancora alquanto manierata; La dame de chez Maxim di G. Feydeau, stesso teatro, 1º ott. 1904; Frou-Frou di L. Halévy e H. Meilhac, stesso teatro, 19 ott. 1904; Il nido altrui di J. Benavente, Teatro Alfieri di Firenze, 28 dic. 1905; Piccola fonte di R. Bracco, stesso teatro, 30 dic. 1905, conseguendo, nella parte di Teresa, il primo successo di critica, e rivelandosi semplice, umile, commovente; Fiamme nell'ombra di E. A. Butti, stesso teatro, 26 genn. 1906, con la parte di Elisabetta; Cause ed effetti di P. Ferrari, stesso teatro, 29 genn: 1906, rivelandosi un'Anna Castelliere energica e calda di passione: gli ultimi quattro drammi sotto la direzione del padre.
Entrata nel 1906-1909 nelle formazioni Calabresi-Severi, la B. si distinse ne Il ridicolo di P. Ferrari (Arena del Sole di Bologna, 1º giugno 1906) e nella prima di Papà Eccellenza di G. Rovetta (Teatro Alfieri di Torino, 5 nov. 1907). Dal 1909 al 1912 lavorò nella Andò-Paoli-Gandusio. Si possono ricordare Flutti torbidi di C. Giorgieri-Contri (Teatro Manzoni di Milano, 16 dic. 1909), Angeli custodi di L. D'Ambra (Teatro Lirico di Milano, 3 giugno 1910), Come le foglie di G. Giacosa (Politeama Nazionale di Firenze, 9 sett. 1910, in cui dette una personale e interessante interpretazione di Nennele), la prima del Fuocosotto la cenere di F. de Croisset (Teatro Manzoni di Milano, 17 febbr. 1911) e La guardia notturna di S. Guitry (Teatro Niccolini di Firenze, 4 genn. 1912). Il 27 febbr. 1912 la B. debuttava con la compagnia Palmarini-Grassi-Farulli, diretta da G. Antona-Traversi, con la parte di Livia ne L'amore senza stima di P. Ferrari, al Teatro Paganini di Genova.
L'Antona-Traversi, entusiasta della B., confidava in una sua luminosa carriera; i periodici teatrali le dedicavano i primi editoriali con fotografia a più colonne, e i critici si profondevano in consensi e lodi, conquistati dalla grazia scherzosa e dall'ormai consolidata perizia dell'attrice, che sapeva riscattare con la sua inesauribile vena di humour la convenzionalità della maggior parte dei suoi personaggi, tipici della società dell'epoca, avida di sorridere o piangere sulle proprie vicissitudini e pronta ad adagiarsi sulle soluzioni patetico-ottimistiche che non pochi manipolatori compiacenti disinvoltamente le somministravano. Con grazia e levità incantevoli fu Cesarina ne L'amico di Ninì di S. Zambaldi (Teatro Paganini di Genova, 18 marzo 1912);seguirono La sorte di Cherubino di F. Pastonchi (Teatro Carignano di Torino, 27 apr. 1912)e l'esordio nel cinema con la comica Ilmarito in campagna della produzione Milano.
Col finire del carnevale 1913, a Sampierdarena, la B. prese congedo dal pubblico teatrale e, a Torino, interpretò la prima riduzione cinematografica de Il perfetto amore di R. Bracco per la produzione Savoia. Nel 1914, sotto la regia di B. Negroni, fu protagonista, col marito, de Il re dell'Atlantico. Da allora in poi svolse un'intensa attività cinematografica in film di derivazione teatrale, partecipando, in qualità di coprotagonista accanto ad E. Makowska, alle riduzioni de La fiaccola sotto il moggio (1916)e de La Gioconda (stesso anno) di G. D'Annunzio, dell'Amleto (1917) di W. Shakespeare, e, come protagonista, alla prima riduzione de La maestrina (1919)di D. Niccodemi, tutte dirette da E. Rodolfi, opere di adattamento, ma non prive di estro. Nel 1917 interpretò, con la regia di L. Carlucci, La flotta degli emigranti di V. Morello e, per la produzione Veritas, Cause ed effetti. Nel 1919ebbe inizio la collaborazione col fratello Guido, regista, che nulla aggiunse alla sua notorietà, e che da Ilbuon samaritano di quell'anno fu quasi continua fino a Il quadro di Osvaldo Mars del 1921, e si ripeté sporadica molti anni più tardi, col sonoro, in taluni film come Rubacuori (1931) con A. Falconi, Teresa Confalonieri (1934) con la nipote Lilla Brignone, esordiente (premiato alla Mostra cinematografica internazionale di Venezia come il miglior film della selezione italiana), L'antenato (1936) di C. Veneziani e Ilfiore sotto gli occhi (1944-45) di F. M. Martini.
Nel 1926 si sentì riattratta dal teatro e vi tornò accanto a R. Ruggeri nel ruolo di madre. Dovettero passare però due anni prima che il pubblico tornasse ad apprezzare il suo umorismo pacato ma pungente, che diventerà maniera quando si compiacerà di morbidi fraseggi, di ammiccamenti maliziosi e di gesti aggraziati. Infatti, dopo la breve esperienza della compagnia Fontana-Sabbatini (La figlia del cuore di R. Fauchois, Teatro Diana di Milano, 20 maggio 1927), raccolse nuovi consensi nella compagnia del Teatro d'arte accanto a L. Picasso (La moglie saggia di C. Goldoni, Teatro Eden di Milano, 28 dic. 1928; Ma Costanza si comporta bene? di W. Somerset Maugham, stesso teatro, 7 genn. 1929) e con R. Ruggeri (Siegfried di J. Giraudoux, Teatro Manzoni di Milano, 10 marzo 1930, parte di Eva). Nel 1930, ritornata al cinematografo, apparve brevemente in Nerone di A. Blasetti, in omaggio a E. Petrolini, poi partecipò a La canzone dell'amore di G. Righelli. Riconquistata dal teatro con la compagnia Lupi-Borboni-Pescatori (Fanny di M. Pagnol, Teatro Puccini di Milano, 28 giugno 1932, parte della madre), le sue prestazioni cinematografiche si diradarono e si ridussero a fugaci apparizioni, spesso nelle vesti di matura dama da salotto.
Dopo il triennio 1933-36 trascorso con K. Palmer (nel 1934 rimase vedova del Palmarini, dal quale viveva da tempo separata), sopravvenne nel 1937 l'incontrp con R. Ricci ed ebbe splendido inizio l'ultima grande stagione della B., che accanto a lui invecchiò con i suoi personaggi, in rapporto cordialmente familiare col suo pubblico. Fino al 1941 nella compagnia Ricci-Adani, poi dal 1947 al 1952 nella Ricci-Magni, la B. comparve nelle più famose riprese teatrali del tempo, cogliendo quel successo vivo ed immediato che il cinema non poteva offrirle: irrilevanti infatti furono i contributi a filin come Il marchese di Ruvolito di R. Matarazzo (1939) da N. Martoglio, accanto a E. e P. De Filippo, e Lorenzaccio di R. Pacini (1952) da A. de Musset, accanto a G. Albertazzi.
Sono rimaste memorabili le rappresentazioni de Ilcapo delle tempeste di H. Bernstein, Teatro Olimpia di Milano, 27 dic. 1937; Vivere insieme di C. G. Viola, stesso teatro, 30 genn. 1939; Re Tabor di C. G. Viola, Teatro Nuovo di Milano, 28 ott. 1940; La festa di S. Benelli, stesso teatro, 6 nov. 1940; Oro puro di G. Gherardi, Teatro Odeon di Milano, 4 apr. 1941. Seguirono le recite ordinarie nella compagnia del Teatro Odeon di Milano con L. Carini (La scintilla di A. Testoni, 9 nov. 1942; La principessa Giorgio di A. Dumas figlio, 24 dic. 1942) e quelle straordinarie con E. Maltagliati e T. Carraro (Una donna libera di A. Salacrou, Teatro Odeon, 27 giugno 1946, parte della zia Adriana; Casa Monestier di D. Amiel, stesso teatro, 30 luglio 1946). Ebbe un nuovo incontro col Ricci (Viaggiatore senza bagaglio di J. Anouilh, Teatro Olimpia di Milano, 11 febbr. 1947; L'ereditiera di R. e A. Goetz, Teatro Odeon di Milano, 13 nov. 1950; Cocktail party di T. S. Eliot, stesso teatro, 12 dic. 1950; Cesare e Cleopatra di G. B. Shaw, stesso teatro, il genn. 1952), e conseguì gli ultimi successi di prestigio in una recita ordinaria de L'annuncio a Maria di P. Claudel, presentata nello stesso teatro, 28 febbraio 1950 (parte di mamma Vercors) e nello spettacolo d'eccezione Così è (se vi pare) di L. Pirandello, Teatro di via Manzoni, 13 giugno 1952, ambedue con D. Torrieri.
Si cimentò infine in un campo nuovo, la televisione, e apparve così, capelli e volto candidissimi, in qualche spettacolo (ad es. ne Ilsalotto di Oscar Wilde di P. Ojetti e B. Randone, regia di D. D'Anza, 21 giugno 1960; ne L'invito al castello di J. Anouilh, regia di E. Fenoglio, 13 ag. 1962; nella quinta puntata de Ilmulino del Po di R. Bacchelli, regia di S.Bolchi, 10 febbr. 1963, parte di madre Eurosia; in Cocktail party di T. S.Eliot, regia di M. Ferrero, 8 apr. 1963;nella quarta puntata de La cittadella di A. J.Cronin, regia di A. G.Majano, 1º marzo 1964;in Arlecchinata di T. Rattigan, regia di M. Lanfranchi, 14 dic., 1964)e in una serie di "caroselli" pubblicitari nei quali fu promossa al ruolo permanente di nonna. Ritiratasi in un pensionato nel 1965, furicoverata in una clinica milanese in conseguenza di una caduta e vi morì di lì a pochi giorni il 23 giugno 1967.
Fonti e Bibl.: Annunci e recensioni ne La Stampa (Torino) dell'8, 9, 12 ag. 1902; del 6, 13 (erroneam. 6), 20 ott., 3 nov. 1904; II, 25 genn., 1º febbr., 15 marzo, 7 giugno 1906, 11 nov. 1907, 17 dic. 1909; 11 giugno, 16 sett. 1910, 25 febbr. 1911; 13 genn., 2, 9, 23 marzo, 4 maggio 1912, 17-18 genn. 1913; ne La Nazione (Firenze) del 1º-2, 6-7, 10-11, 19-20 ott. 1904, 2728, 29-30 dic. 1905; ne Il Corriere italiano (Firenze) del 26, 29 genn. 1906; nel Radiocorriere-TV del 19-25 giugno 1960, 12-18 ag. 1962, 1016 febbr., 7-13 apr. 1963, 1º-7 marzo, 13-19 dic. 1964; necrologio ne La Stampa del 25 giugno 1967; E. Boutet, Le cronache teatrali, I, Roma 1900, p. 52; R. Simoni, Trent'anni di cronaca drammatica, III, Torino 1955, pp. 59, 185, 194, 307, 556; IV, ibid. 1958, pp. 384, 440, 500, 529, 565, 569; V, ibid. 1960, pp. 13, 19, 43, 147, 171, 176, 234, 257; N. Leonelli, Attori tragici - Attori comici, I, Milano 1940, v. 178; Enc. dello Spett., II, col. 1110;C. Bertieri, in Filmlexikon degli autori e delle opere, I, Roma 1958, coll. 888 s.