MERIDE (Μοῖρις, Moeris)
Nulla si sa della vita di questo grammatico, ricordato da Fozio (Biblioteca, cod. 155) e vissuto probabilmente nell'età di Adriano. Compose un'opera di scarso valore, intitolata Lessico di locuzioni attiche (Λέξεις ἀττικαί opp. 'Αττικιστής), giunta fino a noi.
In essa l'autore, che è un purista, elenca, di regola in ordine alfabetico, voci o locuzioni degli scrittori classici antichi, spiegandole con quelle corrispondenti usate in età posteriore; le prime vengono per lo più designate come "attiche", le seconde come "greche". Meride si vale di Tucidide, di Platone, di Senofonte, degli oratori attici e specialmente della commedia antica; esclude, invece, i tre tragici e la commedia media e nuova. L'opera ha molta affinità con quelle analoghe di Polluce, di Elio Dionisio e di Frinico. Qualcuno ritiene che proprio la Preparazione sofistica di Frinico sia stata la fonte principale di Meride; altri, invece, crede che il Lessico sia anteriore e che il brano di esso, in cui è citato Frinico, appartenga a quelle interpolazioni e aggiunte posteriori, che non mancano nel testo a noi pervenuto di Meride.
Ediz.: J. Hudson (Oxford 1712); Hudson-Fischer (Lipsia 1756); J. Pierson (Seida 1759); G. A. Koch (Lipsia 1830); I. Bekker (insieme con Arpocrazione, Berlino 1833).
Bibl.: C. Wendel, in Philol. Wochenschrift, 1927, col. 1275 seg.; id., in Philologus, LXXXIV (1928), p. 179 segg.; P. Dobree, Adversaria, Londra 1883, III, pp. 20-21; W. Headlam, Moeris, pp. 193-94, in Various Conjectures II, in Journ. of Philol., XXI (1893), p. 75 segg.; G. Kaibel, in Hermes, XXX (1895), p. 429 seg.; H. Heimannsfeld, De Helladii chrestomathia quaestiones selectae, Bonn 1911, pp. 32 segg., 47 segg.; Christ-Schmid-Stählin, Griech. Literaturg., II, ii, 5ª ed., Monaco 1913, p. 695 seg.