meridiano 2
meridiano2 [s.m. dall'agg. meridiano] [ALG] Relativ. a una superficie sferica, un diametro della quale sia stato scelto come asse: (a) la circonferenza massima intersezione della superficie con un piano passante per l'asse; (b) anche, un piano passante per l'asse. A questa ricorrente ambiguità tra linea e piano, s'aggiunge la circostanza che nelle applicazioni geografiche e geofisiche (e alcune astronomiche) si considerano semipiani uscenti dall'asse e quindi semicirconferenze; nei casi in cui si mantenga la definizione originaria in termini di piani, tali semicirconferenze sono dette semimeridiani. Le definizioni precedenti si generalizzano a una qualunque superficie dotata di asse, per es. di simmetria, quale un ellissoide, oppure di rotazione, com'è, per es., la Terra, che non ha un'esatta figura geometrica regolare. ◆ [ASF] M. astronomico, o celeste: in un luogo, il circolo massimo della sfera celeste passante per i poli celesti e per lo zenit del luogo, come dire il circolo intersezione della sfera celeste con il piano individuato dall'asse terrestre e dalla verticale del luogo; tale piano è detto piano m. o direttamente m. esso stesso. Si considera diviso dall'asse terrestre in due semicircoli, il m. superiore, contenente lo zenit, e il m. inferiore, o antimeridiano, contenente il nadir. Negli Osservatori astronomici, il m. superiore è materializzato mediante una linea del reticolo del telescopio meridiano (→ meridiano1). ◆ [GFS] M. geografico, o terrestre: in un dato luogo, l'intersezione della superficie terrestre con il semipiano uscente dall'asse terrestre e passante per il luogo; se la Terra fosse una sfera, sarebbe una semicirconferenza, e all'angolo al centro di 1° corrisponderebbe sulla Terra una lunghezza costante (grado di m.; poiché la Terra è schiacciata ai poli, il grado di m., che in media è di 111.13 km, aumenta, sia pure di poco, all'aumentare della latitudine: v. Terra: VI 223 Tab. 8.2). I m. terrestri si comtraddistinguono in base alla distanza angolare dal m. di Greewich, che è il m. fondamentale per le longitudini, e quindi in base alla longitudine del posto, per cui si parla, per es., del m. 12.5° E (il m. di Roma), ecc. ◆ [GFS] M. magnetico: il piano individuato, in ciascun luogo, dalla direzione del campo magnetico terrestre e dalla verticale locale; è il piano in cui si dispone un ago magnetico libero d'orientarsi a piacere e la sua intersezione con il piano orizzontale locale è la linea sud-nord magnetica: v. magnetismo terrestre: III 536 b. ◆ [ASF] Passaggio al m.: per un determinato astro, il passaggio del centro di esso per il m. superiore di un luogo (s'intende sempre il passaggio al m. superiore, detto precis. culminazione); l'istante in cui ciò accade, di notevole importanza, si determina mediante il telescopio meridiano.