meridionalismi
I m. che si trovano in D., cioè in pratica nella poesia di D., provengono dalla ‛ koinè ' creata dai poeti siciliani, e fanno quindi tutt'uno coi cosiddetti ‛ sicilianismi '. Le ragioni dialettologiche che suggeriscono talora l'uso della denominazione più comprensiva di m. sono in gran parte superate dal fatto che il linguaggio dei poeti della corte federiciana, di fondo siciliano, resta (almeno a quel che risulta dai documenti oggi in nostro possesso) sostanzialmente omogeneo qualunque sia la provenienza del singolo poeta. In VE I XII D. distingue, è vero, i Siciliani veri e propri dagli Apuli, o meridionali del continente; ma tale distinzione, a parte le inesattezze cui dà luogo (una canzone del siciliano Iacopo da Lentini è posta tra le rime degli Apuli), non sembra apportare apprezzabili conseguenze, almeno sul piano del volgare ‛ illustre ': e per spiegare ciò, basterebbe pensare alle condizioni in cui D. dovette venire in contatto con questi testi.
Si deve del resto osservare che altre tradizioni meridionali a quel tempo o non esistevano o possedevano una forza di penetrazione di gran lunga minore: la grande fortuna letteraria del Meridione nel Medioevo è legata strettamente alla cerchia dei poeti siciliani. Vedi dunque SICILIANISMI.