merigge
Forma prevalente in D. rispetto a ‛ meridie ' (v.), col significato di " mezzogiorno ". La parola ricorre due volte, e ambedue in rima, nell'espressione ‛ cerchio di m. ' che è il circulus meridiei di Alfragano e medii diei del Sacrobosco, ossia il meridiano (v.). La prima volta in Pg XXV 2 e la seconda in un passo controverso di Pg XXXIII 104 E più corusco e con più lenti passi / teneva il sole il cerchio di merigge, / che qua e là, come li aspetti, fassi. L'ultimo verso appare oscuro, per la notevole concentrazione di concetti astronomici. La spiegazione più probabile è che il meridiano ‛ si fa ', diviene, muta secondo le diverse condizioni, o posizioni osservabili (aspetti): infatti è, anzitutto, legato all'orizzonte e cambia per i vari luoghi (qua e là) che non abbiano la stessa longitudine.