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meritare

di Luigi Peirone - Enciclopedia Dantesca (1970)
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meritare [le forme sincopate merta e mertai sono presenti solo in poesia]

Luigi Peirone

Con costrutto transitivo, in senso proprio, per " esser degno di ": riferito a persona, in Vn VIII 11 19 Chi non merta salute (ripreso al § 12); Cv III IV 6 non merita né vituperio né loda; IV XXVI 14 lo adolescente... per minoranza d'etade lievemente merita perdono (lo stesso concetto al § 12); XXIX 2 meritaro l'officio de la Prefettura; Pd XI 111 la mercede / ch'el meritò nel suo farsi pusillo, e XV 26 fede merta nostra maggior musa; con soggetto astratto, in Pg XVII 105 ogne operazion che merta pene.

Il verbo è seguito dall'infinito, in Cv IV XXIX 2 (due volte) e Pg XXI 90 mertai le tempie ornar di mirto (si noti l'allitterazione).

Nel senso di " ricompensare ", con costrutto transitivo, in Rime LXII 14 elli [Amor] sol può... / suoi serventi meritare a punto; in forma passiva, in Vn III 1 la quale [cortesia] è oggi meritata nel grande secolo. Con costrutto intransitivo, nel senso di " acquistare meriti, benemerenze, diritto alla riconoscenza presso alcuno ", in If XXVI 80 e 81 s'io meritai di voi mentre ch'io vissi, / s'io meritai di voi assai o poco, e Pg XVIII 65.

L'infinito ha il valore del sostantivo " merito ", in Pd IV 21 Se 'l buon voler dura, / la vïolenza altrui per qual ragione / di meritar mi scema la misura?

Vocabolario
meritare
meritare (poet. mertare) v. tr. [dal lat. meritare, der. di merĭtus, part. pass. di merere «meritare, acquistare, guadagnare»] (io mèrito, ecc.). – 1. a. Essere degno di avere, di ottenere, e sim. In genere ha senso positivo: m. lode, premio,...
meritato
meritato agg. [part. pass. di meritare]. – Avuto, ricevuto, ottenuto secondo il merito: una lode ben m.; ha avuto il m. castigo; anche, di cosa a cui si abbia pieno diritto: godersi il m. riposo. ◆ Avv. meritataménte, giustamente, in proporzione...
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