merkelizzazione
s. f. Progressiva assimilazione alla linea politica e allo stile di Angela Merkel.
• All’asse Berlino-Parigi, su cui poggiava l’architettura teorica, politica e finanziaria dell’Unione, si è sostituito quello tra Berlino e Francoforte. Tra la cancelliera Merkel e il presidente della Bce, Mario Draghi. È stato un processo rapido, considerati i tempi europei. Cominciò il 26 luglio del 2012, quando il numero uno della Banca centrale europea si dichiarò «pronto a fare qualsiasi cosa pur di salvare la moneta unica». Ed è terminato il 4 luglio scorso: Draghi dichiarò che la Bce avrebbe garantito un lungo periodo di politica monetaria accomodante, cioè tassi di riferimento al minimo (ora al 0,50%) per favorire la ripresa economica. La «germanizzazione», o meglio la «merkelizzazione» dell’Europa è già avvenuta. Non c’è bisogno di aspettare l’esito del voto di oggi. (Giuseppe Sarcina, Corriere della sera, 22 settembre 2013, p. 43, Idee & opinioni) • Però la stessa, stilosa [Vanessa] Friedman scrive di preferire la «merkelizzazione» del vestire tra le donne eccellenti; l’uso di capi noiosi per costringere gli interlocutori a parlare di cose serie; le mises-divisa sempre uguali alla Merkel, appunto, e alla Hillary Clinton, per non essere solo decorative, si diceva. (Maria Laura Rodotà, Corriere della sera, 18 giugno 2015, p. 16, Esteri).
- Derivato dal nome proprio (Angela) Merkel con l’aggiunta del suffisso -izzazione.