Oberon, Merle
Nome d'arte di Estelle Merle Thompson, attrice cinematografica inglese, naturalizzata statunitense, nata a Bombay (od. Mumbai) il 19 febbraio 1911 e morta a Malibu (California) il 23 novembre 1979. Bruna, dai lineamenti orientaleggianti, caratterizzata da uno sguardo enigmatico e all'occorrenza malizioso, si fece notare in personaggi di giovani donne intraprendenti e tormentate dalla sensualità insinuante e spesso dal passato oscuro. Memorabile fu in particolare la sua interpretazione offerta, in coppia con Laurence Olivier, in Wuthering heights (1939; La voce nella tempesta) diretto da William Wyler.
Orfana di padre dall'età di tre anni, dopo studi irregolari in India si trasferì nel 1927 in Francia, dove cominciò a lavorare nel cinema, quindi a Londra, dove si esibì anche come ballerina con il nome di Queenie O'Brien. Il suo definitivo nome d'arte le fu dato da Alexander Korda (suo futuro marito dal 1939 al 1945), che nel 1932 le offrì un contratto quinquennale e le affidò i primi ruoli significativi in due suoi film: The private life of Henry VIII (1933; Le sei mogli di Enrico VIII), in cui la O., malgrado l'invadente vicinanza di Charles Laughton e la folta concorrenza femminile, riesce a imporre la sua presenza nel tragico personaggio di Anna Bolena, e The private life of Don Juan (1934; Le ultime avventure di Don Giovanni), con Douglas Fairbanks, dove ricopre la parte di un'affascinante danzatrice. Impersonò quindi con successo l'inquieta e raffinata Marguerite Blakeney, al fianco di un perfetto Leslie Howard, in The Scarlet Pimpernel (1935; La Primula Rossa) di Harold Young, riuscita miscela di avventura, romanticismo e mistero. Chiamata a Hollywood, fu la patetica Kitty in The dark angel (1935; L'angelo delle tenebre) di Sidney Franklin, che le valse la sua unica nomination all'Oscar, e una delle due insegnanti accusate d'immoralità in These three (1936; La calunnia) di Wyler. Costretta a causa di un incidente a interrompere le riprese dell'incompiuto I, Claudius (1937) di Josef von Sternberg, fu protagonista di The divorce of Lady X (1938; L'avventura di Lady X) di Tim Whelan e tornò a lavorare con Wyler in Wuthering heights, dal romanzo di E. Brontë, in cui brillò nella parte della vibrante e appassionata Cathy. Meno fortunati furono That uncertain feeling (1941; Quell'incerto sentimento) di Ernst Lubitsch e Affectionately yours (1941; Con mia moglie è un'altra cosa) di Lloyd Bacon. In Lydia (1941) di Julien Duvivier (rifacimento del celebre Carnet de bal, 1937, sempre diretto dal regista), diede invece un'altra prova di bravura delineando l'evoluzione della protagonista dagli anni giovanili alla maturità. Dopo The lodger (1944; Il pensionante) di John Brahm, sulle gesta di Jack lo Squartatore, in cui ha la parte di una ballerina, e Dark waters (1944; Acque scure) di André De Toth, in cui è una ragazza instabile turbata dalla tragica scomparsa dei genitori, impersonò la scrittrice George Sand in A song to remember (1945; L'eterna armonia) di Charles Vidor, e più tardi un altro personaggio storico, Joséphine de Beauharnais, in Désirée (1954) di Henry Koster. Dalla seconda metà degli anni Quaranta interpretò, tra gli altri ruoli, una donna decisa a riconquistare il marito dopo averlo tradito in This love of ours (1945; Questo nostro amore) di William Dieterle, e la segretaria di un importante uomo tedesco con il quale viene rapita da un gruppo neonazista contrario all'unificazione delle due Germanie in Berlin Express (1948; Il treno ferma a Berlino) di Jacques Tourneur. Si rivelò ancora convincente, nella parte della librettista Dorothy Donnelly, in Deep in my heart (1954; Così parla il cuore) di Stanley Donen. Dopo sporadiche apparizioni sul grande schermo fu tra i protagonisti di Hotel (1967; Intrighi al Grand Hotel) di Richard Quine prima di congedarsi dal cinema con Interval (1973) di Daniel Mann, dove interpreta una donna matura innamorata di un ragazzo.
J.R. Parish, D.E. Stanke, The glamour girls, New Rochelle (NY) 1975, pp. 590-671; Ch. Higham, R. Moseley, Princess Merle: the romantic life of Merle Oberon, New York 1983.