mero
Latinismo usato esclusivamente nella terza cantica; ha il significato di " puro ", " non commisto ad altre sostanze ", in Pd IX 114 come raggio di sole in acqua mera (cfr. Isid. XX III 3 " Merum dicimus quid-quid purum atque sincerum est, sicut et aquam meram, nulli utique rei mixtam ").
Altrove ha sempre il significato di " splendente ", " lucente ": XI 18 e io senti' dentro a quella lumera / che aria m'avea parlato, sorridendo / incominciar, faccendosi più mera; XVIII 55, XXIII 60 e XXX 59.