MERODE
. Famiglia tra le più importanti della nobiltà belga, le cui origini risalirebbero al matrimonio, avvenuto nel 1174, di Pietro Berengario, figlio del re d'Aragona Raimondo Berengario, conte di Barcellona e di Provenza, con Aleyde figlia di Ugo barone di Rode. I M. ebbero successivamente i titoli: comitale d'Oslen (1483), marchionale di Westerloo (1626), di grandi di Spagna (1709), di conti dell'Impero (1712) e infine di principi nel sec. XIX. Fra essi specialmente notevoli, Guillaume Ghislain De M. Westerloo (1743-1830), ambasciatore dell'imperatore Giuseppe II nelle Provincie Unite, maire di Bruxelles sotto Napoleone, maresciallo di corte sotto Guglielmo I e patrocinatore del movimento per la libertà dell'insegnamento. Felice (1791-1857), che fece parte del governo provvisorio e contribuì notevolmente all'ascesa al trono di Leopoldo di Sassonia-Coburgo. Come capo del partito cattolico belga e ministro più volte, esercitò notevole influenza nella vita politica del suo paese. Saverio (1820-1874), militare in gioventù, fu ordinato sacerdote nel 1848. Pio IX lo nominò ministro delle armi nel 1860, e in tale qualità egli cercò di organizzare un esercito di cattolici e di legittimisti, sotto il comando del Lamoricière, capace di difendere lo stato pontificio. Si dimise nel 1865. S'interessò alla rinascita edilizia di Roma, iniziando, fra altro, quella che diventò, poi, la Via Nazionale. Enrico, deputato cattolico di Bruxelles e ministro degli Esteri dal 1892 al 1895.