MEROGONIA (dal gr. μέρος "parte" e γεννάω "genero")
Con questo termine s'indicano, negli studî moderni d'embriologia sperimentale e d'eredità, i fenomeni di attivazione e di fecondazione di un frammento d'uovo privo di nucleo con spermî della stessa specie o di specie diversa: la merogonia rappresenta quindi una condizione di passaggio tra la fecondazione e la partenogenesi, in quanto l'uovo inizia e prosegue il suo sviluppo con nucleo in condizioni aploidi e d'origine soltanto paterna. Ciò dimostra come l'uovo possa svilupparsi anche senza previa fusione dei due pronuclei (anfimissi) e come la sua attivazione dipenda fondamentalmente da una reazione specifica fra spermio e ooplasma indipendentemente dalla cariogamia (v. partenogenesi).
Si parla anche di merogonia - sebbene impropriamente - nei casi in cui il nucleo dell'uovo è reso sperimentalmente (ad es., con le radiazioni X e radio) incapace di coniugarsi e si fa sviluppare fecondandolo con spermî normali (fenomeno più propriamente chiamato di androgenesi). Gli embrioni e le larve originate per merogonia sono naturalmente - in quanto derivate da parti di uova - più piccoli del normale e quindi nani; il loro plasma è di origine materna e i nuclei di origine paterna, condizione che risulta specialmente utile per lo studio dell'eredità dei caratteri specifici nei casi d'incroci fra differenti specie e differenti generi, per precisare il valore dei cromosomi come determinanti dello sviluppo e dei caratteri larvali. I risultati ottenuti a questo proposito fecondando frammenti di uova di ricci di mare (Echinidi) con spermî di Crinoidi - dimostrano come tanto l'ooplasma, quanto il nucleo abbiano una reciproca importanza nella determinazione. Dallo studio dello sviluppo di uova merogoniche si sono ricavati risultati utili alla dimostrazione della regola della costanza del rapporto nucleo-plasmatico, cioè del rapporto fra superficie del nucleo e numero di cromosomi in esso contenuti (Th. Boveri): infatti le larve merogoniche - in quanto derivate da uova aploidi - hanno nuclei più piccoli del normale, ciò che è stato dimostrato dal Boveri negli Echinodermi e dallo Spemann e dal Baltzer negli Anfibî.
Casi di merogonia, oltre che negli animali (Echinodermi, Molluschi, Nemertini, Vertebrati), sono stati descritti anche nel regno vegetale (alghe; v. embriologia: Embriologia sperimentale).