MILLER, Merton Howard
Economista statunitense, nato a Boston il 16 maggio 1923. Si è laureato nel 1944 presso l'Harvard University e, nel 1952, ha conseguito il Ph.D. presso la Johns Hopkins University di Baltimora. Ha svolto l'intera carriera accademica presso la Graduate School of Business dell'università di Chicago dove, attualmente, è Robert R.McCormick distinguished service professor. Nel 1990 è stato insignito del premio Nobel per l'economia, insieme a H. Markowitz e W. Sharpe, per il contributo originale alla teoria delle scelte di portafoglio degli operatori economici. Un notevole apporto di M. alla teoria economica è consistito nella formulazione del ''teorema Modigliani-Miller'' in cui si afferma che il valore di un'impresa è indipendente dalla politica dei dividendi da essa adottata.
M. e Modigliani hanno anzitutto definito il contesto entro cui è valida la loro proposizione, assumendo che: l'impresa abbia una politica d'investimenti data e nota agli investitori; che non ci siano tasse sui dividendi o sui guadagni in conto capitale; che la vendita e l'acquisto delle azioni da parte degli investitori avvenga a costi nulli; che ci sia omogeneità tra gli investitori rispetto all'insieme di informazioni disponibili e che gli investitori, a loro volta, dispongano delle stesse informazioni dell'impresa. Date tali condizioni di partenza M. e Modigliani hanno dimostrato che gli investitori sono del tutto indifferenti rispetto alla particolare politica dei dividendi praticata dall'impresa, e cioè che essi sono del tutto indifferenti al fatto che l'impresa decida di distribuire i dividendi in forma liquida tra i detentori delle azioni o, viceversa, di trattenere, e quindi reinvestire, i dividendi offrendo delle nuove azioni agli investitori. Il teorema Modigliani-M. ha suscitato per diversi decenni un intenso dibattito che si è concentrato prevalentemente sull'esame di come la rimozione dell'ipotesi di base modifichi la tesi della proposizione.
Gli studi successivi di M. hanno esaminato gli effetti della tassazione sulle scelte di portafoglio degli investitori. In particolare M. ha analizzato gli effetti di una tassazione eterogenea dei dividendi e dei guadagni in conto capitale sul valore dell'impresa, ha offerto evidenza empirica alla tesi che il sistema fiscale statunitense garantisce la possibilità agli investitori di annullare il differenziale fra l'aliquota fiscale sui dividendi e quella sui guadagni in conto capitale e, infine, ha esaminato gli effetti di un'asimmetria informativa fra gli investitori e i managers dell'impresa, relativamente ai guadagni correnti e futuri dell'impresa, sul valore di quest'ultima.
Tra i suoi principali lavori si ricordano: The cost of capital, corporation finance and the theory of investment, in collaborazione con F. Modigliani, in American Economic Review (1958); Dividend policy, growth and the valutation of shares, in collaborazione con F. Modigliani, in Journal of Business (1961); Theory of finance, in collaborazione con E. Fama, New York (1972); Debt and taxes, in Journal of Finance (1977); Dividends and taxes, in collaborazione con M.S. Sholes, in Journal of Financial Economics (1978); Dividends and taxes: some empirical evidence, in collaborazione con M.S. Sholes, in Journal of Political Economy (1982); Dividend policy under asymmetric information, in collaborazione con K. Rock, in Journal of Finance (1985); Liquidity and market structure, in collaborazione con S.J. Grossman, ibid. (1988); The Modigliani-Miller propositions after thirty years, in Journal of Economic Perspectives (1988); Margin regulation and stock market volatility, in collaborazione con D. Hsieh, in Journal of Finance (1990); Leverage (Nobel lectures, 1990), ibid. (1991).