mesone
mesóne [Der. di meso- con il suff. -one di particelle] [FSN] Termine introdotto inizialmente (1937-47) per indicare particelle instabili con massa intermedia tra quella dell'elettrone e quella del protone, previste da H. Yukawa nel 1935 (particelle di Yukawa) e con cui oggi si designano particelle instabili soggette alle interazioni forti (adroni) con numero barionico nullo (v. adroni: I 52 d); la natura delle trasformazioni spaziali del campo rappresentante un m. (campo mesonico) sono determinate dallo spin (0 oppure 1) e dalla parità (+ oppure -), avendosi m. scalari, pseudoscalari, vettoriali e pseudovettoriali a seconda che spin e parità valgano 0+, 0-, 1-, 1+. Particelle con massa di circa 207 volte la massa elettronica e poi chiamate m. μ, o muoni, furono osservate da C.D. Anderson e S.H. Neddermeyer nel 1937, con esperimenti in camere di Wilson, ma esse non rientrano nella definizione data poco sopra e non sono più considerati m. ma leptoni: → muone. Altre particelle di massa intermedia (circa 270 volte la massa elettronica), dette poi m. š o pioni, furono osservate nel 1947 da C.F. Powell, G. Occhialini e C. Lattes in lastre nucleari esposte alla radiazione cosmica; successiv. furono scoperti i m. K, o kaoni (un po' meno di mille volte la massa elettronica), e poi una numerosa serie di altre particelle che sono da considerare effettivamente dei m. (m. epsilon, eta, ecc.; per le proprietà dei m. attualmente (1996) noti, cioè dei m. leggeri privi di sapore (m. š, η, ρ, ω, ecc.), m. strani (m. K), m. con charm (m. D), m. con botton (m. B), m. cc- (m. ηc, J/Ψ, ecc.), m. bb- (m. ϒ, ecc.), v. App. II: VI da 677 c a 692 a. ◆ [FSN] M. K: v. sopra. ◆ [FSN] M. μ: v. sopra. ◆ [FSN] M. pesante: lo stesso che m. K (v. sopra). ◆ [FSN] Fattore di forma dei m.: v. forma, fattore di: II 678 f.