mesprigione
Il vocabolo, formato sul francese antico mesprison, ricorre tre volte nel Fiore, di cui due nelle espressioni ‛ trovare, essere in m. ' (XXVII 8, LXVI 11), cioè " in difetto ", " in fallo " (cfr. MISPRENDERE). In VIII 7 sanza mesprigione vale " senza errore (di calcolo) ".
Benché gli esempi non abbiano riscontro nel Roman de la Rose, sono tuttavia rintracciabili ricordi del romanzo. Così XXVII 8 ché 'n altra guardia non fie più lasciata, / po' ch'ella l'ha trovata in mesprigione (detto di Bellaccoglienza), può ricordare le parole di Bel Acueil nel Roman de la Rose 3398-99 " Mais je n' ose por Chasteé, / vers cui je ne vueil pas mesprendre " (e cfr. anche il v. 3658 citato per la voce ‛ misprendere '), mentre la rima ricca mesprison: prison è frequente nel romanzo (vv. 5647-48, 10553-54, 18411-12). Così mesprison nel senso di " errore di calcolo " (VIII 7) è anche nel Roman de la Rose 20226 (dove pure si applicano, come nel passo del Fiore, rapporti matematici a entità morali).
A differenza che per il verbo ‛ misprendere ', assai diffuso, per m. i vocabolari non danno altre attestazioni.