• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

messa

di Luigi Vanossi - Enciclopedia Dantesca (1970)
  • Condividi

messa

Luigi Vanossi

Appare in Fiore LIII 4 giurando loro Iddio e tutti i Santi / ed anche il sacramento della messa, / che ciascuna farai gran baronessa, dove ‛ il sacramento della m. ' è naturalmente l'Eucarestia. L'uso di giurare sull'ostia consacrata per conferire solennità alle proprie parole è confermato dal Boccaccio: " Io ti giuro in sul corpo di Cristo, che... " (Dec. VI 4 13).

Il precetto di Amico non ha riscontro nel corrispondente discorso del Roman de la Rose, ma esso è evidentemente modellato sui vv. 21485 ss., in cui Jean descrive le varie forme di simulazione cui ricorrono i falsi amanti per estorcere i favori delle donne: " E leur prometent par feintises / Cueurs e cors, aveirs et servises, / E leur fiancent e leur jurent / Les sainz qui sont, seront e furent, / E les vont ainsinc decevant / Par parole ou il n'a que vent " (dov'è già, in altra forma, l'iterazione ternaria del passo del Fiore); e cfr. anche il consiglio della Vieille: " E s'il ne li a que porter, / E jurt, pour li reconforter, / E fiance de pié, de main / Qu'il l'aportera l'endemain, / Face lui les oreilles sourdes " (Rose 13781 ss.). Inserendo il passo nel discorso di Amico, il poeta stabilisce una simmetria con l'arte della Vecchia, la quale insegna alla donna di fare sicuramente ricorso agli spergiuri, senza tema di commettere peccato, ché Dio non se ne fa se non ghignare (cfr. CLX 9-14).

Vocabolario
méssa¹
messa1 méssa1 s. f. [lat. tardo, eccles., mĭssa (propr., part. pass. femm. di mittĕre «mandare, inviare»), tratto dalla formula di congedo ite, missa est (v.)]. – 1. a. Il più importante rito liturgico della Chiesa cristiana cattolica e...
méssa²
messa2 méssa2 s. f. [femm. sostantivato di messo, part. pass. di mettere]. – 1. In genere, l’azione di mettere. Si adopera solo con determinati complementi, formando locuzioni (alcune delle quali modellate sul francese) corrispondenti ad...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali