MESSINSCENA (XXIII, p. 9)
Questa parola, brutta traduzione del francese mise-en-scène, era usata di preferenza sino a una quindicina d'anni fa per designare l'arte di "mettere in scena" un'opera di teatro (drammatica o musicale). Sennonché la parola si prestava all'equivoco, in quanto molti la confondevano con "allestimento scenico", che di fatto si riferisce alla parte soltanto visiva (scene, costumi, luci, eventuali meccanismi) dello spettacolo: laddove i tecnici del teatro intendevano designare con essa tutta l'interpretazione dell'opera, comprendente in primo luogo la recitazione degli attori e la loro disciplinata fusione in un armonico insieme, così da tradurre scenicamente un testo secondo la visione unitaria di colui che, dal 1932 in poi, in Italia si è chiamato il regista. Da ciò l'abbandono della vecchia espressione per la nuova, regìa, e il suo derivato, regista (v. regia, in questa App.).