meta-
[dalla prep. gr. μετά «con», «oltre», «dopo», «dietro» e anche «fra», già usata con funzione prefissale]. – Prefisso ancora presente in molte parole di origine greca e in parole e termini specialistici formati modernamente, esprimendo i valori di: mutamento e trasformazione (per es., metamorfosi, metafonesi), trasposizione (metatesi), successione temporale o locale (metacronismo, metatarso). In medicina, può anche fare riferimento alle conseguenze prodotte da una malattia (metapneumonico). In chimica, può indicare una forma polimerica o più complessa del nome al quale si antepone (metaldeide, metaproteina) o, tra due acidi ottenuti dallo stesso ossiacido con quantità differenti d’acqua, l’acido meno idratato (metafosforico rispetto a ortofosforico); nei composti organici del benzene indica il derivato con due gruppi sostituenti in posizione 1 e 3 (metaxilene, anche nella grafia m-xilene); in alcune voci è la forma abbreviata di metil- (metallile per metilallile). Per influsso del termine metafisica, erroneamente tradotto come «scienza di ciò che trascende le cose naturali» (in sostituzione di «trattazioni posteriori a quelle circa la natura»), il prefisso ha acquisito il valore semantico di trans- ed è stato impiegato per designare posizioni scientifiche o riflessioni teoriche che trascendono il contenuto del nome al quale meta- si antepone (metastoria, metamatematica, metalinguaggio). Con significato affine è usato anche in alcune formazioni neologiche come il s. m. metamondo e l’agg. metatelevisivo.