metamateriale
(meta-materiale), s. m. Materiale alterato nella sua struttura per superarne i limiti intrinseci.
• Un gruppo che lavora tra Usa e Australia ha ottenuto risultati interessanti con una super-lente dalle proprietà ottiche finora sconosciute. Costringe infatti i fotoni (o i «quanti di luce» ipotizzati da Einstein) a curvarsi sulla sua superficie per poi rimettersi sulla direzione originaria. Graeme Milton, dell’Università dello Utah (Usa), e Nicolae Alexandru Nicorovici, dell’Università della Tecnologia di Sidney, si limitano a dire che la super-lente è fatta di un «metamateriale che interagisce soltanto con determinate frequenze della luce». Precisazione che, prudentemente, non svela nulla: tutti i materiali di cui sono fatte la cappa e la super-lente sono meta-materiali, cioè materiali artificiali che, per effetto di particolari trattamenti, acquistano proprietà straordinarie che in natura non possedevano. (Luigi Dell’Aglio, Avvenire, 20 aprile 2008, p. 22, Agorà Domenica) • I ricercatori hanno creato un metamateriale, cioè un materiale ingegnerizzato che, grazie ad opportune modifiche della struttura, acquisisce proprietà contrarie a quelle che siamo abituati a conoscere, annullando, in questo caso, la propagazione della luce nell’aria e rendendo, appunto, invisibile l’oggetto. (Mattino, 11 dicembre 2009, p. 35, Napoli) • La parola magica alla base dell’innovazione premiata è «metamateriali», vale a dire dei materiali dotati di particolari caratteristiche elettromagnetiche derivate soprattutto dalla loro struttura geometrica. A battezzarli in questo modo era stato Rodger Walser all’Università del Texas nel 1999, centro di eccellenza della straordinaria frontiera dell’invisibilità. (Giovanni Caprara, Corriere della sera, 11 dicembre 2015, p. 30, Innovazione).
- Derivato dal s. m. materiale con l’aggiunta del prefisso meta-.
- Già attestato nella Repubblica del 26 maggio 2006, p. 45 (Elena Dusi).