METANODOTTO
. È una condotta che serve per la raccolta, il trasporto e la distribuzione del gas naturale (generalmente costituito in prevalenza da metano) dalle zone di produzione a quelle di consumo. Nella zona di produzione le condotte, che collegano i vari pozzi di produzione con il centro di trattamento gas (per la disidratazione e l'eventuale separazione degl'idrocarburi superiori condensabili), costituiscono la rete di raccolta. Dal centro di trattamento gas hanno origine le condotte primarie o dorsali di trasporto, dalle quali si diramano le condotte secondarie, o derivazioni, che servono le diverse zone di consumo. Da queste ultime hanno origine infine le condotte terziarie, o di distribuzione, che collegano le singole utenze utilizzatrici (industrie o reti di distribuzione cittadina). Talora alla rete dei m. sono collegati anche impianti di stoccaggio (in giacimenti esauriti o in falde acquifere, dove viene immagazzinato gas in pressione, oppure in serbatoi criogenici dove viene immagazzinato gas naturale previa liquefazione), che servono per fronteggiare le punte invernali della domanda con gas accumulato durante il periodo estivo. Per il trasporto marittimo del gas naturale si ricorre, a seconda dei casi, o a m. sottomarini (fig. 1), o liquefazione (a pressione atmosferica e a temperatura dell'ordine di −160 °C), trasporto con navi metaniere e alla successiva rigassificazione. La rete dei m. è costituita dalle tubazioni (in acciaio al carbonio ad alta resistenza, della lunghezza di circa 10 m, saldate elettricamente tra loro, rivestite esternamente con lana di vetro impregnata di bitume oppure fasciate con materiale plastico onde proteggerle dalla corrosione e interrate con una copertura di circa 1 m), dalle cabine di protezione catodica che mantengono la tubazione a un potenziale leggermente negativo rispetto al terreno onde evitarne la corrosione, dalle valvole d'intercettazione, dalle opere di attraversamento dei fiumi (con ponti o con tubazioni subalvee), delle ferrovie e delle strade, dai nodi di smistamento, dalle stazioni di misura della portata e dalle cabine di riduzione della pressione e di odorizzazione, necessarie quando il m. raggiunge la zona abitata. Lungo le dorsali di trasporto si ricorre anche a centrali di compressione (equipaggiate con turbine a gas accoppiate a compressori centrifughi, oppure con motori a gas di tipo alternativo accoppiati a compressori alternativi) che servono per riportare la pressione del gas, ridottasi per effetto dell'attrito lungo il percorso, al livello di 60 ÷ 75 kg/cm2.
Il trasporto, a carattere industriale, del gas naturale per m. iniziò negli SUA nel secolo scorso ma poté svilupparsi solo dopo gli anni Trenta, a seguito del perfezionamento delle tecnologie di fabbricazione delle tubazioni in acciaio ad alta resistenza e delle altre parti d'impianto, che consentirono, con l'aumento dei diametri e delle pressioni di esercizio, di trasportare in modo economico a distanze sempre maggiori quantitativi sempre più importanti di gas naturale. Ora si posano m. del diametro di oltre 1400 mm, eserciti alla pressione di 70 kg/cm2, che sono in grado di trasportare 90 milioni di m3/giorno di gas naturale e s'installano turbocompressori da 35.000 CV in centrali che arrivano anche a potenze di 300.000 CV. L'ottimizzazione dell'esercizio è assicurata da sistemi di telemisure e di telecomando (via ponti radio o via cavo) che consentono di tenere costantemente sotto controllo tutte le misure più importanti della rete (pressioni e portate ai terminali di arrivo delle dorsali, ai nodi di smistamento, nei giacimenti di produzione, nei terminali d'importazione e nelle centrali di compressione), di determinare anche a mezzo di calcolatori i provvedimenti necessari e di comandare a distanza le manovre da effettuare (chiusura o apertura di valvole, avviamento o arresto di compressori).
Continuano le azioni tendenti:
a) a migliorare le caratteristiche degli acciai delle tubazioni, onde poter aumentare ulteriormente i diametri e le pressioni di esercizio, contenendo lo spessore delle tubazioni e assicurando una soddisfacente saldabilità e resilienza al materiale;
b) a migliorare il rendimento delle centrali di compressione, onde ridurre il consumo di combustibile;
c) a ridurre la rumorosità delle centrali di compressione e degl'impianti di riduzione di pressione.
Nel 1976 la rete mondiale dei m. ha trasportato 1305 miliardi di m3 di gas naturale, consentendo così di coprire il 17% del fabbisogno di energia. In Italia la rete ha trasportato 22 miliardi di m3, coprendo il 15,7% del fabbisogno energetico nazionale.
Al 1°-1-1978 la rete italiana dei m. (fig. 2) aveva uno sviluppo di 14.100 km. Al 1°-1-1977 le reti più estese nel mondo avevano i seguenti sviluppi: SUA 427.800 km., URSS 102.998 km, Rep. Fed. di Germania 32.100 km, Francia 19.862 km. Vedi tav. f. t.
Bibl.: International gas union, 13th World gas conference, Report of the Committee on transmission of gases, Londra 1976; ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), Energia ed idrocarburi. Sommario statistico al 1976, Roma 1977; United Nations, Economic commission for Europe, Annual bulletin of gas statistics for Europe, vol. XXII, Ginevra 1977; CEDIGAZ (Centre International d'Information sur le gaz naturel et tous hydrocarbures gaseux), Quelques elements de base concernant la situation du gaz naturel dans le monde en 1976, Rueil Malmaison, apr. 1977.