metaplasia
Trasformazione di un tessuto già differenziato in un altro simile per origine embriologica, del quale accquisisce, del tutto o in parte, le caratteristiche istologiche. La m. può essere un’alterazione reversibile oppure, quando si accompagna a fenomeni di displasia, può rappresentare una situazione pre-cancerosa. Ogni tessuto può andare incontro a m.; se ne ricordano le più frequenti, rilevabili in indagini di screening, in reperti occasionali o nel corso di accertamenti legati a particolari situazioni cliniche. M. intestinale: tipica dell’esofago di Barret, correlata all’esofagite da reflusso; dalla localizzazione esofago-gastrica essa può risalire fino al terzo inferiore dell’esofago; se progredisce, diventando displasia di grado maggiore, può dare adito allo sviluppo di un carcinoma. M. bronchiale: tipica dei forti fumatori, è clinicamente silente, ma può trasformarsi in carcinoma broncogeno. M. del trigono vescicale: secondaria a flogosi croniche dela vescica. M. del collo uterino: evidenziabile nello screening con Pap-test, si avvale oggi anche delle tecniche di immunocitochimica per le lesioni dubbie o bordeline, al fine di distinguere m. semplice da displasia cancerogena. M. mieloide: fibrosi del midollo osseo accompagnata dalla colonizzazione di cellule immature, proprie del midollo stesso, in altri organi (milza, fegato, rene, linfonodi, ecc.).