metemoglobinemia
Contenuto nel sangue di metemoglobina, che può essere aumentata per l’azione tossica di sostanze metemoglobinizzanti, nei soggetti portatori di alcune emoglobinopatie e in quelli portatori del deficit ereditario dell’enzima metemoglobinareduttasi (patologia nota come m. primitiva o familiare o idiopatica). Per quanto riguarda le cause tossiche, la m. si trova notevolmente aumentata negli avvelenamenti da cianuro, da sulfammidici, da nitriti, da derivati aromatici (anilina, fenacetina, farmaci antitumorali antraciclinici, farmaci antimalarici) e, moderatamente, nei fumatori. La cosiddetta m. da acqua dei pozzi è dovuta all’eccessivo contenuto in nitriti o nitrati di acqua di falde superficiali. Tali sostanze producono un’intossicazione cronica, cui sono soggetti i bambini ma non gli adulti, che di solito si assuefanno facilmente. Sintomi di alta m. sono la cianosi, il vomito, e soprattutto il color cioccolato del sangue.