METODIO di Costantinopoli, santo e confessore
Patriarca di Costantinopoli dal marzo 843 al 14 giugno 847. Nato a Siracusa da una nobile famiglia siciliana, ancora giovinetto si recò a Costantinopoli come copista. Ma presto si diede a vita ascetica entrando nel monastero di Khenolaccos sulla costa meridionale della Propontide. Quivi rimase a lungo fino a divenire egumeno di questo monastero o di altro che M. stesso avrebbe fondato nella diocesi di Chio. Le lotte iconoclastiche (v. iconoclastia) ravvivate dall'atteggiamento di Leone V Bardas, lo videro deciso partigiano delle immagini: sappiamo anzi che M. fu a Roma per fuggire alle persecuzioni e anche - con tutta probabilità - con un preciso incarico di Niceforo, patriarca deposto da Michele II, di difendere presso papa Pasquale I la causa dell'ortodossia. Sappiamo anche che per molti anni (sette o nove) fu relegato, probabilmente nell'isola di S. Andrea presso il capo Acrita, e che fu liberato solo alla morte di Michele II (829). Il regno di Teofilo passò senza gravi incidenti per M. che anzi fu ammesso al palazzo imperiale e seguì l'imperatore nelle sue spedizioni. Morto Teofilo (20 gennaio 842) la moglie Teodora, reggente del giovane Michele III, dopo lunga incertezza causata sia dalle larghe simpatie godute dall'iconoclastia, sia dal suo attaccamento al marito defunto, abbracciò decisamente la causa degli iconoduli e M. fu eletto al patriarcato in vece dello spossessato Giovanni VII. Ma la liquidazione di una situazione ecclesiastico-politica così grave comportava serî pericoli e anche se alla morte di M. il movimento iconoclasta poteva considerarsi vinto, M. non seppe evitare nella sua azione attriti spesso violenti: più grave di tutti quello coi monaci studiti, già alleati di M., i quali, per cause non facilmente precisabili, si separarono per un certo tempo dalla chiesa ufficiale.
L'attività di M. come scrittore fu vastissima: scritti polemici contro gl'iconoclasti e gli studiti, una Constitutio de haereticorum ad poenitentiam receptione; numerosi scritti agiografici di notevole interesse, omelie, poesie religiose. Ma di tutta questa produzione (catalogo in Pitra, Iuris ecclesiastici Graecorum historia et monumenta, II, pp. 351-365) giuntaci in parte solo frammentaria, manca una buona edizione unitaria (v. peraltro ciò che è edito in Patrol. Graeca, C).
Bibl.: Oltre quella cit. sotto iconoclastia, v. V. Laurent, in Dict. de théol. catholique, X, coll. 1597-1606, con ampia bibl. particolare.