METRONOMO (dal gr. μέτρον "misura" e νόμπς "legge")
Strumento che serve nella pratica musicale a dare indicazione del tempo nel quale si deve eseguire un pezzo. Le generiche indicazioni: Adagio, Allegro, Allegretto, Moderato, ecc., vengono così più nettamente determinate a mezzo di una scala numericamente graduata. Questo strumento consiste in una specie di piccolo pendolo rovesciato (racchiuso in una cassettina fatta come una piramide) che, messo in moto da un ordigno di orologeria, oscilla più o meno rapidamente secondo la posizione nella quale il suo disco è collocato. Ogni movimento del pendolo equivale all'unità del tempo che si ricerca.
L'attuale metronomo prende il nome da J. N. Maelzel, ma già sulla fine del sec. XVII, Stefano Loullié aveva ideato uno strumento che chiamò Chronomètre, consistente in una palla sospesa a una cordicella che a piacimento poteva essere allungata o accorciata. Nel Settecento numerosi fisici, quali il Sauveur, il Gabory, il Harrison, ecc., si occuparono nei loro scritti dell'argomento e nei primi anni dell'800 Gottfried Weber costruì un pendolo tascabile analogo a quello del Loullié, ma con le divisioni indicate nella corda a mezzo di nodi. Diverse varietà di somiglianti ordegni furono con interesse discusse e osservate anche da famosi maestri come, ad esempio, da Beethoven.
Nel 1813 il Winkel, ingegnoso meccanico di Amsterdam, costruì per primo una specie di doppio pendolo che rese possibile i movimenti lenti, impraticabili sino allora per l'eccessiva lunghezza che la corda avrebbe richiesto. Il metronomo cominciò ad avere quindi pratica applicazione. Il principio del doppio pendolo si fonda sulla possibilità che ha un'asta di cambiare la sua posizione da orizzontale in verticale quando si modifichi il suo centro di gravità, ossia il suo equilibrio. Il Maelzel avendo posta la sua attenzione sull'invenzione del Winkel, l'applicò al metronomo dando a questo il suo nome e attribuendosi il merito di un'invenzione non del tutto originale e dal Winkel sempre reclamata come sua.