MEZEN′ (A. T., 66-67)
Grosso villaggio della Russia settentrionale, sorto sulla sponda orientale dell'estuario nel quale sbocca il Mezen′, e a 35 km. dal mare. Fondata da coloni novgorodesi durante il Medioevo, non ha mai avuto grande importanza come centro marittimo e commerciale per la sua latitudine troppo elevata, circa 66°, e per la concorrenza della città e del porto di Arcangelo; infine, per la scarsa produttività della regione circostante, abitata da Sirieni, dediti esclusivamente all'allevamento della renna, alla caccia degli animali da pelliccia e alla pesca. Le eccezionali condizioni climatiche rendono difficile il soggiorno ai coloni russi, molti dei quali, e in particolar modo le donne, muoiono in seguito alle conseguenze del freddo; nella prima metà del sec. XVIII quasi tutti gli abitanti perirono per il gelo e per le privazioni sofferte durante un inverno rigidissimo. Attualmente gli abitanti, circa 3200, si occupano dell'allevamento di una speciale razza di cavalli, assai pregiata per il passato, delle industrie del legno, della costruzione di piccole imbarcazioni, della pesca esercitata nel golfo e lungo le coste dell'estuario. Il golfo di Mezen′, largo all'ingresso 102 km., penetra entro terra per 85 km. e misura 6883 kmq. di superficie; tuttavia ha scarsa profondità e perciò le navi non possono avvicinarsi troppo alla costa; inoltre le maree sono assai violente e le navi stentano a mantenersi all'ancora; caratteristico il fenomeno per cui il flusso dura soltanto 4 ore, e il riflusso 8. Mezen′ è anche luogo di deportazione per condannati politici.