Farrow, Mia (propr. Villiers Farrow, Maria de Lourdes)
Attrice cinematografica statunitense, nata a Los Angeles il 9 febbraio 1945. Dotata di un fisico esile, occhi chiari e luminosi, tratti infantili che le conferiscono una bellezza eterea ma anche una vulnerabilità e una irrequietezza non prive di goffaggine, la F. si è rivelata adatta a interpretare ruoli di vittime indifese, come in Rosemary's baby (1968) di Roman Polanski ‒ per cui ha ottenuto nel 1969 il David di Donatello e la nomination al Golden Globe ‒ e in Blind terror (1971; Terrore cieco) di Richard Fleischer, o figure di donne ipersensibili, inette e variamente nevrotiche, comunque ricche di personalità e caratterizzate da una fragilità complessa, come nei numerosi film frutto del lungo sodalizio, nella vita e nell'arte, con Woody Allen.Figlia del regista John Farrow e dell'attrice Maureen O'Sullivan, dopo aver studiato arte drammatica, debuttò in teatro nel 1963 nella commedia di O. Wilde The importance of being Earnest e l'anno seguente ottenne il suo primo successo di pubblico nella serie televisiva Peyton Place. Si affermò quindi a livello internazionale con il thriller Rosemary's baby, nel difficile ruolo della protagonista: una donna fragile, ma determinata a difendere il suo ruolo di madre, pur all'interno di un'a-tmosfera demoniaca. In Secret ceremony (1968; Cerimonia segreta) di Joseph Losey interpretò quindi una ricca psicopatica, mentre per Peter Yates recitò al fianco di Dustin Hoffman nella commedia sentimentale John and Mary (1969; John e Mary). In seguito rivestì il ruolo di una ragazza cieca perseguitata da un folle omicida nel thriller Blind terror, quello della ricca e superficiale Daisy in The great Gatsby (1974; Il grande Gatsby) di Jack Clayton e quello della stravagante Buffy in A wedding (1978; Un matrimonio) di Robert Altman.Successivamente la F. ha lavorato con Allen, regista che ha saputo valorizzare la sua recitazione nervosa e le ha offerto ruoli di donne capaci di rivelare, nella loro sommessa inquietudine, un'insospettabile tenacia, un forte spirito d'indipendenza e una sorprendente vivacità intellettuale ed emotiva. È stata, infatti, la dolce Ariel in A midsummer night's sex comedy (1982; Una commedia sexy in una notte di mezza estate), un'ostinata psicologa in Zelig (1983), l'amante di un attore in Broadway Danny Rose (1984) e una romantica ragazza di provincia in The purple rose of Cairo (1985; La rosa purpurea del Cairo). Sempre per Allen ha impersonato la figura di una carismatica sorella maggiore in Hannah and her sisters (1986; Hannah e le sue sorelle), la spigliata Sally in Radio days (1987), la nevrotica Lane nel dramma da camera September (1987; Settembre), e la donna simbolo della moderna società occidentale ‒ attraente, sensibile, piena di talento ma anche pragmatica e ambiziosa ‒ in Crimes and misdemeanors (1989; Crimini e misfatti). Dopo Alice (1990), con il quale ha ottenuto una nomination al Golden Globe per il ruolo di una tenera sognatrice, la F. ha recitato in Husbands and wives (1992; Mariti e mogli), che ha segnato la fine del suo rapporto con Allen: in questo film l'attrice ha messo a nudo sé stessa al di là del suo personaggio, svelando, attraverso una recitazione sofferta e concitata, le amarezze, le delusioni e gli screzi nati durante la sua relazione con il regista. Nel 1995 ha interpretato il ruolo della moglie infedele per l'esordiente David Frankel in Miami rhapsody (Promesse e compromessi), una commedia sull'indissolubilità del legame matrimoniale. *
E.Z. Epstein, Mia. The life of Mia Farrow, New York 1991; K. Groteke, Mia & Woody. Love and betrayal, New York 1994.