MICETOMA (dal gr. μύκης "fungo") o piede di Madura
Il nome di micetoma o tumore fungoso venne usato per la prima volta nel 1860 da Henry Vandyke Carter (1831-1897), che dedicò altri 14 anni a ricerche sulla natura e sulle forme di questa malattia, conosciuta dai più antichi tempi, non solo nel distretto di Madura, ma nel resto dell'India, e già ben descritta clinicamente da sir George Ballingall (1780-1855). Il termine micetoma acquistò poi un significato più generico comprendendo ogni tumore causato nell'uomo e negli animali dall'invasione di diversi generi e specie di funghi, i quali producono dei corpiccioli o granuli di varia forma, colore e grandezza composti di un groviglio d'ife e di filamenti miceliari e altri elementi dei funghi stessi: granuli che si trovano entro il tessuto patologico, donde vengono eliminati con l'escrezione dei prodotti del suo disfacimento.
I micetomi si dividono in due grandi classi; 1° le actinomicosi, prodotte da funghi del genere Nocardia e Cohnistreptothrix, che dànno granuli composti di fini filamenti miceliali non segmentati con pareti mal definite e senza clamidospore; 2° maduromicosi, i cui granuli sono composti di grossi filamenti miceliari segmentati, con pareti ben definite e per solito con clamidospore. Le maduromicosi vengono distinte, come le actinomicosi, secondo il colore dei granuli; neri, bianchi o gialli e rossi. S'incontrano in ogni parte del mondo eccettuata l'Oceania; ma per l'Europa si hanno solo poche osservazioni e ancora meno per l'America. Della varietà rossa si conosce solo qualche caso proprio del Sudan angloegiziano dovuto a un aspergillo. La varietà nera è causata: in Europa da Madurella Bovoi Brumpt, 1910 (P. Bovo, Genova 1910), Scedosporium sclerotiale Pepere, 1914 (Sardegna), ma comprende anche i casi di E. Bassini (Padova 1888) di R. Kobner e di A. Schmincke (Kissingen) non classificati; in Africa è prodotta da Madurella mycetomi Laveran, 1902; M. tozeuri Ch. Nicolle e Pinoy, 1908; Aspergillus Bouffardi Brumpt 1906; Glenospora khartoumensis Chalmers e Archibald, 1917; G. Semoni Chalmers e Archibald. La varietà bianca è causata da Scedosporium apiospermum Saccardo, 1914 (G. Tarozzi e F. Radaeli, Sardegna 1911); Indiella Reynieri Brumpt, 1906 (Francia 1905); A Mansoni Brumpt, 1906 (Asia), Sterigmatocystis nidulans Eidam, 1883 (Africa). I miceti soprannominati appartengono tutti agli ascomiceti e agli ifomiceti; recentemente G. Gelonesi, su 14 micetomi studiati in Somalia, ne trovò due causati da nuove specie, un ascomiceto (Aspergillus Villabruzzii) e il primo ficomiceto finora segnalato: Mucor mycetomi. Siffatte divisioni hanno però importanza più botanico-micologica che clinica.
Il fungo causale, che vive ordinariamente su vegetali, viene introdotto con piccole ferite accidentali quasi sempre al piede, raramente alla mano ed eccezionalmente in altre parti del corpo. La lesione primaria guarisce spontaneamente e solo dopo un tempo più o meno lungo insorge la malattia, con lieve dolore ma gonfiore crescente, che, a poco a poco, dal luogo della ferita, si propaga a tutto il piede. Questo diventa così una massa dura sulla cui superficie dorsale appaiono delle bolle, che s'aprono lasciando delle piccole aperture, donde esce un pus fetido di apparenza oleosa, raramente saniosa, commisto ai granuli caratteristici. Introducendo uno specillo in quei forellini, si penetra in tragitti per i quali s'arriva profondamente nei tessuti e talora anche nelle ossa rammollite e quasi distrutte. Le ghiandole inguinali sono spesso ingrossate e dure. La malattia è cronicissima e non ha alcuna tendenza a guarire; col suo progredire, il dolore s'accentua e il paziente è costretto a camminare poggiando il tallone o deve ricorrere a sostegni. La gamba s'assottiglia, le perdite purulente finiscono per indebolirlo e renderlo anemico e, se non s'interviene con atti operativi, la morte, entro 10-12 anni, segue per esaurimento e diarrea o altre malattie. La cura consiste in radicali resezioni delle parti malate e, a caso avanzato, nell'amputazione. Lo ioduro di potassio a dosi massive che giova nell'actinomicosi, si mostra inattivo in queste forme di micetoma.