Anderson, Michael (propr. Michael Joseph)
Regista, produttore e sceneggiatore inglese, nato a Londra il 30 gennaio 1920. Nel corso della sua prolifica attività di uomo di spettacolo, oltre che di regista, ha diretto più di quaranta film e molti programmi televisivi, specializzandosi in film d'avventura, d'azione e di guerra. Il suo cinema, pur se privo di caratteristiche d'autore, ma sempre arricchito dalla presenza di star, ha ottenuto successo presso il pubblico proprio in virtù della sua capacità di valorizzare le qualità interpretative di alcuni tra gli attori più noti e amati degli anni Cinquanta e Sessanta.
Figlio di un attore di teatro, studiò al Lycée Corneille a Rouen, quindi al Treitchkeschule di Berlino e poi al London Poly Institute, ma già nel 1935 aveva iniziato a lavorare come fattorino negli stabilimenti cinematografici Elstree. Dopo una breve carriera come attore, divenne aiuto regista e assistente alla produzione; nel 1949 esordì nella regia, in collaborazione con Peter Ustinov, con Private Angelo, cui fecero seguito tre film di impianto melodrammatico: Waterfront (1950; Tempesta a Liverpool), Night was our friend (1951), Will any gentleman…? (1953; Lo stravagante mister Morris). Nel 1954 diresse quindi The dam busters (I guastatori delle dighe), in cui risultano felicemente combinati effetti speciali e un ritmo narrativo basato su velocità e suspense. Questi stessi elementi si ritrovano nel successivo film avventuroso Around the world in 80 days (1956; Il giro del mondo in 80 giorni) che ottenne ben cinque Oscar, mentre A. ebbe una nomination come miglior regista, e il cui protagonista, David Niven, è affiancato da un cast di star utilizzate per piccoli ruoli. Seguirono The wreck of the Mary Deare, (1959; I giganti del mare), All the fine young cannibals (1960; I giovani cannibali) e The naked edge (1961; Il dubbio, di-stribuito dopo la morte del protagonista, Gary Cooper). Dalla fine degli anni Cinquanta sino a tutti gli anni Sessanta realizzò numerosi film, per lo più di guerra e di spionaggio, dallo stile sobrio e asciutto, ma fondamentalmente impersonale, per i quali utilizzò consolidati espedienti narrativi; tra gli altri Yangtse incident (1957; Fuoco sullo Yangtse), Shake hands with the devil (1959; Il fronte della violenza), Operation Crossbow (1965; Operazione Crossbow), The Quiller memorandum (1966; Quiller memorandum), The shoes of the fisherman (1968; L'uomo venuto dal Kremlino ‒ Nei panni di Pietro).
Anche nel decennio successivo la sua produzione è proseguita intensa con opere appartenenti ai generi più diversi come Pope Joan (1972; La papessa Giovanna), ricostruzione fantastica di una vicenda storica, Doc Savage: the man of bronze (1975; Doc Savage, l'uomo di bronzo), film d'azione in cui si rende omaggio a uno dei personaggi più amati delle pulp stories degli anni Trenta, e Logan's run (1976; La fuga di Logan), viaggio fantascientifico in una società inquietante. Dalla metà degli anni Ottanta ha sempre più frequentemente alternato all'attività cinematografica quella televisiva.