SMITH, Michael
Biochimico britannico, nato a Blackpool il 26 aprile 1932. Ha compiuto i primi studi a Blackpool, quelli universitari a Manchester e a Vancouver. Ricercatore all'Istituto per gli enzimi all'università del Wisconsin (1960-61), capo della sezione chimica del Laboratorio di ricerche ittiche di Vancouver (1961-66), dal 1966 al 1970 è stato professore associato al dipartimento di Biochimica dell'università di Vancouver, divenendone professore ordinario nel 1970 e direttore del laboratorio di biotecnologia dal 1987. Nel 1993 gli è stato conferito, assieme a K.B. Mullis, il premio Nobel per la chimica per i "fondamentali contributi apportati allo studio della mutagenesi sito specifica attraverso oligonucleotidi sintetici e ai suoi sviluppi per le ricerche sulle proteine".
Le ricerche sulla mutagenesi sito specifica hanno consentito la riproduzione del codice genetico che determina l'identità e la sequenza degli amminoacidi in una proteina. La mutagenesi sito specifica è una tecnica basata sull'uso degli oligonucleotidi e ha particolare rilevanza sulle ricerche riguardanti struttura e funzioni delle proteine. Con questa tecnica la mutazione desiderata viene introdotta direttamente in un gene sintetizzando un oligonucleotide che contenga la mutazione; il nucleotide viene poi utilizzato come DNA di innesco per la sintesi in vitro di una nuova copia del gene contenente la mutazione. Utilizzando questa è possibile introdurre in qualsiasi posizione del gene qualunque alterazione. Introducendo queste alterazioni nelle proteine si è in grado di verificare il ruolo funzionale dei residui chiave degli amminoacidi. Fra le molte applicazioni: il ''disegno'' di anticorpi capaci di neutralizzare le cellule cancerogene, l'alterazione di proteine vegetali per ottenere raccolti campione con nuovi diversi segmenti. Questo tipo di ricerche consentirà di correggere i difetti genetici che generano alcune malattie di carattere ereditario.