WOLGEMUT, Michael
Pittore e incisore, nato nel 1434 probabilmente a Norimberga, ivi morto nel 1519. La sua grande pala d'altare, del 1479, nella chiesa di S. Maria a Zwickau (Sassonia), mostra nella vasta composizione influssi di Ruggero van der Weyden, la cui arte il W. poté conoscere attraverso il pittore norimberghese Hans Pleydenwurff, che esercitò un influsso decisivo sul W. Nella pala della collegiata di Schwabach (1508), è del W. soltanto la predella: il resto è degli aiuti.
In genere si avverte nelle opere del W. una larga collaborazione della bottega, sì che spesso è quasi impossibile scindere la sua parte da quella degli aiuti. Dalla sua bottega uscirono molte grandi pale a sportelli (fra queste le pale nella chiesa della S. Croce a Norimberga e della collegiata di Straubing, entrambe del 1480-90); ma non perciò da attribuire al W. e aiuti l'intera produzione pittorica di Norimberga nell'ultimo quarto del secolo XV: non, tra altro, l'altar maggiore della chiesa degli agostiniani, oggi nel Museo germanico di Norimberga.
Anche nella vasta produzione di incisioni in legno non è agevole distinguere la grafia del maestro da quella della bottega. Nel 1491 uscì lo Schatzbehalter di Hartmann Schedel, illustrato da grandi incisioni in legno. Alla fine della Weltchronik, dello stesso autore (edizione tedesca del 1494, ediz. latina del 1493) iI W. nomina, oltre a sé stesso, un collaboratore Wilhelm Pleydenwurff, figlio del suo supposto maestro. La Weltchronik, con più di mille illustrazioni, fu, grazie a un'edizione grandiosa, diffusa in tutta l'Europa come pochi altri libri allora. Nelle incisioni in legno si appalesano le qualità migliori dello stile del W.: contorni sobrî ed espressivi, ampio trattamento di piani, acuta penetrazione psicologica. Alcune incisioni in rame, firmate con una W. e già ascritte al Wolgemut, sono, come è stato da tempo accertato, copie di Wenzel von Olmütz da incisioni primitive del Dürer.
La fama del W. è dovuta principalmente al fatto di essere stato il maestro di Alberto Dürer. Nel 1486 questi, quindicenne, fu per tre anni nella bottega del W., dove evidentemente imparò più da aiuti di tendenze moderne anziché dall'arte tradizionalista del maestro. Il grande discepolo ha fissato più tardi i tratti del W. ottantenne (quadro del 1516 nel Museo germanico di Norimberga): essi tradiscono fermezza e severità di carattere, ma ben poco di quell'attitudine di filisteo che alcuni studiosi, in base ad attribuzioni sbagliate, hanno voluto attribuire al W.
Bibl.: M. Thausing, A. Dürer, Lipsia 1864; H. Thode, Die Malerschule von Nürnberg, Francoforte sul M. 1890; E. Abraham, Nürnberger Malerei, Strasburgo 1912; F. Stadler, M. W. und der Nürnberger Holzschnitt, ivi 1913; Koch, M. W., in Zeitschr. f. bild. Kunst, LXIII (1929-30), p. 81-92; E. Lutze, M. W., in Pantheon, XIV (1934), pp. 262-69.