Scrittore russo (Jaroslavl´ 1875 - Leningrado 1936); propugnò una concezione apollinea, neoclassica, "chiarista" (manifesto letterario: Della bellissima chiarezza, pubblicato sulla rivista Apollon nel 1910) della poesia, e a essa uniformò le sue liriche (Aleksandrijskie pesni "Canti alessandrini", 1907; Seti "Reti", 1908; Osennie ozera "Laghi autunnali", 1912; Glinjanye golubi "Colombelle di creta", 1914), espressione di un gusto raffinatissimo cui manca però ogni spontaneità ed elevatezza di canto. Anche nella prosa (Krylja "Ali", 1906; Krotkij Josif "Il mite Giuseppe", 1909), ove gli argomenti oscillano tra il perverso e l'avventuroso, K. resta piuttosto freddo e cerebrale.