• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

FOKIN, Michail Michajlovič

di Gino TANI - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)
  • Condividi

FOKIN, Michail Michajlovič

Gino TANI

Coreografo e danzatore, nato a Pietroburgo il 26 aprile 1880, morto a New York il 22 agosto 1942. Studiò la danza alla scuola di N. Volkov, perfezionandosi con Nicolas Legat e all'Accademia di contrappunto coreografico di C. Johannsen. Esordì nel 1905 col suo primo balletto: Aci e Galatea, e con un poema plastico per Anna Pavlova: Il Cigno, divenuto in breve famosissimo. Nel 1908, già celebre, ma in dissidio col mondo tenacemente convenzionale del teatro Mariinskij, accettò l'invito di Sergej Djagilev di far parte come coreografo della sua grande compagnia di balletti russi.

Fokin ripropone, in sostanza, ma risolve, arricchita da un'alta e compiuta esperienza artistica moderna, che spazia sicuramente nei campi della coreografia, della musica e della pittura, la riforma di J.G. Noverre. I punti fondamentali della riforma di Fokin, su cui si basa ormai la coreografia moderna, possono ridursi a tre: unità dì concezione stilistica nel linguaggio pantomimico, mezzo e non fine, epurato d'ogni sorpassata tradizione accademica; unità d'espressione orchestico-musicale, con l'abolizione delle "suites" di danze e scelta di musiche di alto valore fantastico e dinamico; unità d'azione e di tono - drammatico o lirico - dei tre elementi, pittorico, plastico, sonoro, in una sola armonia sinestetica.

F. ha composto una settantina di balletti. I suoi capolavori sono: Petruška (I. Stravinskij, A. Benois), Les Sylphides (F. Chopin, A. Benois), Le Spectre de la Rose (C.M. von Weber, L. Bakst), Carnaval (R. Schumann, L. Bakst), Scheherazade (N. Rimskij-Korsakov, L. Bakst), Le Coq d'Or (N. Rimskij-Korsakov, N. Gonv̌arova), Daphnis et Chloé (M. Ravel, L. Bakst), L'Épreuve d'Amour (W. Mozart, A. Derain). Tali balletti rientrano tutti nel periodo diaghileviano di Fokin, ma anche gli ultimi (Don Juan, Gli Elfi, Cinderella, Paganini e Bluebeard) attestano, ancora vivissima, la stessa versatilità fantastica ed espressiva. Come coreografo, il F. è un maestro; come danzatore, da solo e con le più grandi danzatrici, e con la moglie Vera, fu acclamatissimo.

Bibl.: C.W. Beaumont, M.F., Londra 1936.

Vedi anche
Anna Pavlova Pavlova ‹pàvlëvë›, Anna. - Ballerina (Pietroburgo 1881 - L'Aia 1931). Allieva della Scuola imperiale di ballo a Pietroburgo, studiò con N. G. Legat, P. A. Gerdt e infine con E. Cecchetti, che divenne suo maestro personale. Diplomata nel 1899, nel 1906 fu nominata prima ballerina del teatro Marijnskij ... Sergej Pavlovič Djagilev Djagilev ‹di̯àġ'il'if›, Sergej Pavlovič. - Impresario teatrale russo (Perm´, Novgorod, 1872 - Venezia 1929). Critico d'arte e di musica, fondò a Pietroburgo nel 1899 con A. Benois la società e il giornale Mir Iskusstva ("Il mondo dell'arte"), che ebbero grandissima influenza sull'arte russa. Dal 1907 ... coreografia Arte di comporre azioni danzate in armonia con la musica. Al significato odierno di coreografia si giunse solo nel Settecento, quando si diffuse la figura del coreografo, annotatore e insieme compositore di danza.  ● Precedentemente con il termine coreografia s’intendeva soltanto la notazione della danza. ... contrappunto L’arte di combinare più melodie contemporaneamente, nata nel Medioevo con la pratica polifonica, dalla sovrapposizione nota contro nota (punctum contra punctum) di una seconda linea melodica, detta discanto, al canto dato, detto tenor. Quando le melodie combinate in contrappunto siano tali da consentire ...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali