BOYM, Michal
Nacque a Leopoli nel 1612, entrò fra i gesuiti nel 1629, partì per la missione delle Indie nel 1643, e poi per la Cina, dove arrivò nel 1650. Alla corte di Yong-li, ultimo dei Ming, il B. si acquistò grande influenza grazie alla protezione dei mandarini cristiani, e quando l'infelice imperatore, perseguitato dai Manciù, decise d'inviare una solenne ambasciata al papa e ai principi per domandare aiuto, egli fu designato per quel viaggio. Partito nel gennaio 1651 raggiunse per mare Goa, indi per terra, attraverso l'India, la Persia e la Siria, arrivò a Venezia verso la fine del 1652. Giunto a Roma, consegnò a Innocenzo X le lettere dell'imperatrice madre Elena e dell'eunuco ministro P'an Achille. Ripartì con le risposte di Alessandro VII, agli inizî del 1657; non si sa quando rientrò in Cina. Pare sia morto nel Kwang-si nel 1659. Lasciò parecchie opere di scienze naturali e morali, di cui più celebri quelle sulla Flora e Fauna cinese e lo Specimen medicinae sinicae, traduzione dei quattro libri di Wang-Choho sulla conoscenza del polso, sui segni delle malattie dal colore della lingua, e sui medicamenti semplici. Degna di nota è anche la Relazione sulla conversione del giovane re di Cina e sulla sua ambasciata, recitata da lui nella chiesa di Smirne il 29 settembre 1652 (Parigi 1654).
Bibl.: L. Pfister, Notices biogr. et bibl. (ms. presso la Comp. di Gesù); C. Sommervogel, Bibl. de la Compagnie de Jésus, II, coll. 69-75.