BUTOR, Michel
(App. III, I, p. 276)
Scrittore e saggista francese; dal 1968 insegna letteratura nelle università di Vincennes, Nizza e Ginevra.
È nota l'importanza della presa di posizione di Sartre sul nouveau roman, prima forma riconosciuta di un romanzo veramente rinnovato, nato dalle ceneri di una profonda e lunga crisi. In B., Sartre ha identificato il solo scrittore capace di "rispondere alle esigenze del tutto". Con Degrés (1960), B. entra infatti nella storia del nouveau roman scoprendo un territorio del tutto inesplorato della scrittura e delle sue infinite potenzialità: quello che fino ad allora era considerato il romanzo tradizionale, sul modello balzachiano, viene letteralmente scomposto in tutte le sue principali funzioni (descrizione, temporalità, spazialità, ruolo del personaggio, dello scrittore, del lettore), annullando il magico equilibrio del romanzo ottocentesco: il libro non è oggetto e quindi la finzione non può riprodurre mimeticamente il reale ed essere fine in sé. Scopo del romanzo deve essere la conoscenza, un concetto che farà entrare in gioco tutte quelle forze che nel romanzo tradizionale erano rimaste passive.
Cospicua è la produzione teorica di B., che collabora a vari periodici di arte e di letteratura con interessanti saggi (Repertoire i-v, 1960-1982; in trad. it. solo il i e ii, 1961 e 1964), con due studi su Baudelaire (Histoire extraordinaire. Essai sur un rêve de Baudelaire, 1961; trad. it., 1962) e sul viaggio, inteso come insostituibile mezzo di conoscenza, reale e metaforica (Génie du lieu, 3 voll., 1958; 1970; 1978). Dopo una così lunga riflessione sui mezzi e sulle funzioni del romanzo (Essai sur les essais, 1968), B. inizia una seconda fase che sfugge naturalmente a ogni classificazione per la volontà, intrinseca nella sua ricerca, della trasgressione costruttiva: Mobile (1962); Réseau aérien (1962); Description de S. Marco (1963); 6.810.000 litres d'eau par seconde (1965); Oû (1971); Boomerang (1978); Envois (1980, sorta di diario); Résistances, conversations aux antipodes avec M. Launay (1983); Exprès (1983); Herbier lunaire (1984); Chantier (1985).
Da ricordare ancora la serie delle Illustrations (1964; 1969; 1973; 1976) che affronta il problema dei rapporti tra scrittura e pittura; i quattro volumi di Matières de rêves (1975-77) e il Portrait de l'artiste en jeune singe (1967; trad. it., 1969), che affrontano il rapporto tra scrittura e sogno; e i saggi Votre Faust (1962; trad. it., 1977) e Dialogue avec 33 variations de Ludwig van Beethoven sur une valse de Diabelli (1971), sui rapporti tra scrittura e musica.
Bibl.: I. Rodaut, Libro futuro. Saggio su M. Butor, Torino 1970; A. Helbo, M. Butor, Bruxelles 1975; A. Pellegrino Ceccarelli, Arte e artificio in M. Butor, Reggio Calabria 1978; M. Balatti, M. Butor, in Letteratura francese. I contemporanei, iii, Roma 1987, pp. 681-98; G. Rubino, M. Butor, in Letteratura francese. Il Novecento, Milano 1987, pp. 665-66.