Chevalier, Michel
Ingegnere ed economista francese (Limoges 1806 - Montplaisir 1879) di ispirazione liberista. Dopo aver studiato presso l’École Polytechnique di Parigi, nel 1825 venne ammesso come allievo ingegnere all’École des Mines. Fervente sostenitore delle idee di C.H. de Saint-Simon, nel 1830 iniziò a dirigere Le Globe, quotidiano chiuso due anni più tardi per motivi di ordine pubblico. Nel 1840 venne chiamato alla cattedra di economia politica del College de France. Svolse un ruolo di primo piano nel Conseil d’État di Napoleone III, dal 1852 al 1860, anno in cui diventò senatore e redasse, con R. Cobden e J. Bright, il trattato commerciale sul libero scambio anglofrancese (trattato Cobden-Chevalier). Alcuni elementi del sansimonismo (l’umanitarismo, il riconoscimento della funzione dello Stato, la fede nel progresso tecnico e nell’industrialismo) permangono nelle sue opere, tra le quali si ricordano: Des intérêts matériels de la France (1838), Cours d’économie politique (1842-44).