Filosofo francese (Poitiers 1926 - Parigi 1984), prof. successivamente alle facoltà di lettere e scienze umane di Clermont-Ferrand (1964-68), Vincennes (1968-70) e, dal 1970, al Collège de France di Parigi. In una serie di studî (Maladie mentale et personnalité, 1954; Histoire de la folie à l'âge classique, 1961, trad. it. 1963; Maladie mentale et psychologie, 1962; Naissance de la clinique, une archéologie du regard médical, 1963, trad. it. 1969), ha tentato d'indagare, prendendo ad esempio lo sviluppo storico della medicina, il costituirsi della malattia e della follia come "oggetti scientifici". In Les mots et les choses, une archéologie des sciences humaines (1966; trad. it. 1967) F. mira a chiarire la sua posizione, estendendo l'analisi alle varie scienze umane, di cui individua il successivo stratificarsi e le condizioni di possibilità, cioè il loro costituirsi in campi epistemologici distinti. In L'archéologie du savoir (1969; trad. it. 1971) cerca poi di mostrare che le unità che formano l'oggetto del discorso, la medicina, l'economia politica, la biologia, costituiscono insiemi autonomi, di cui è possibile cogliere le regole di trasformazione e le strutture, le discontinuità che storicamente ne hanno permesso la successiva configurazione, le condizioni del loro apparire. Successivamente F. ha studiato con lo stesso approccio la storia culturale delle istituzioni giudiziarie e detentive (Moi Pierre Rivière ayant égorgé ma mère, ma soeure et mon frère, 1973, trad. it. 1976; Surveiller et punir; naissance de la prison, 1975, trad. it. 1976) e l'evoluzione della sessualità come forma di rapporto sociale: Histoire de la sexualité (3 voll., 1976-84; trad. it. 1978-85).