HOUELLEBECQ, Michel
Pseudonimo di Michel Thomas, scrittore, sceneggiatore, regista e attore francese, nato a Saint-Pierre, nell’isola di Réunion, il 26 febbraio 1958. Scrittore tra i più originali del panorama francese contemporaneo e della sua generazione, H. si è conquistato un posto di rilievo nel mondo letterario internazionale ottenendo numerosi riconoscimenti tra i quali, nel 2010, il prestigioso premio Goncourt.
Figlio di René Thomas, guida alpina, e di Lucie Ceccaldi, medico anestesista algerina: la madre, ritenendolo superdotato, falsificò il suo atto di nascita, dal quale risulta nato nel 1956. In seguito al divorzio dei genitori fu affidato prima ai nonni materni in Algeria e poi alla nonna paterna della quale, per riconoscenza, adottò in seguito il cognome come pseudonimo. Dopo una brillantissima carriera scolastica si laureò in scienze agrarie, senza mai però esercitare la professione di agronomo. Si iscrisse invece alla sezione cinema della École nationale supérieure Louis-Lumière che abbandonò nel 1981 senza aver conseguito il diploma. Si trattò di un periodo difficile segnato da un divorzio, dalla disoccupazione e, infine, da una depressione. Ottenne quindi un posto da informatico dapprima, nel 1983, in un’azienda privata e, successivamente, presso il ministero dell’Agricoltura, per poi vincere infine un concorso all’Assemblea nazionale (un ramo del Parlamento francese) presso la quale lavorò fino al 1996, quando decise di dedicarsi a tempo pieno alla letteratura dalla quale aveva cominciato a ottenere notevoli soddisfazioni.
Aveva, infatti, esordito nel 1991 con un saggio biografico su Howard P. Lovecraft, autore con il quale ha sempre detto di identificarsi, intitolato H.P. Lovecraft. Contre le monde, contre la vie. In quello stesso anno pubblicò un testo intitolato Rester vivant: méthode e la sua prima raccolta poetica La poursuite du bonheur, insignita del prestigioso premio Tristan Tzara. È del 1994, invece, il suo primo romanzo, Extension du domaine de la lutte (trad. it. Estensione del dominio della lotta, 2000), presso Maurice Nadeau, direttore della «Quinzaine littéraire», editore ‘di nicchia’, che aveva pubblicato per primo, negli anni Sessanta, i testi di Georges Perec. Il romanzo descrive con intransigente durezza e con uno stile già originale e personalissimo una società in cui il consumismo e il neocapitalismo hanno cancellato ogni residuo ideale. Il secondo romanzo, Les particules élémentaires (trad. it. Le particelle elementari, 1999), ha definitivamente sancito, nel 1998, il successo di questa visione del mondo al contempo cinica e disperata. La storia si svolge nel 2079, quando l’umanità ha ormai rinunciato a ideali e sentimenti, fondando una nuova civiltà di individui clonati e privati di tutte le debolezze del genere umano. Lo stile, che spezza con continui inserimenti di discorsi filosofici e scientifici i passaggi patetici o erotici, frustra le attese del lettore facendolo sentire parte di quella umanità decadente e in via di estinzione. Insiste invece sul tema della decadenza Plateforme (trad. it. Piattaforma. Nel centro del mondo, 2001), il terzo romanzo che alla sua uscita, nel 2001, ha portato H. in tribunale per rispondere a un’accusa di oltraggio all’islam. Si tratta di un romanzo satirico e crudo su uno dei vizi più gravi delle società occidentali, il turismo sessuale. Del successivo La possibilité d’une île (2005; trad. it. La possibilità di un’isola, 2005) è invece protagonista una setta che combatte la morte attraverso la clonazione. Ogni individuo, che viene al mondo già adulto, ha a disposizione, come il lettore, i diari dei cloni che lo hanno preceduto, che dimostrano che la morte sarà forse stata abolita, ma non la sofferenza. Non all’altezza del romanzo l’omonima versione cinematografica diretta dallo stesso H. nel 2008.
Ha poi cambiato completamente l’ambientazione, ma non del tutto il tema, con La carte et le territoire (2010; trad. it. La carta e il territorio, 2010), insignito nel medesimo anno del più importante premio francese, il Goncourt. Qui l’autore rappresenta sé stesso, e la propria morte, nell’ambito del mercato dell’arte contemporanea, che assurge a metafora del mondo moderno. Il 7 gennaio 2015, data resa funesta dall’attacco dei terroristi islamici a «Charlie hebdo» che peraltro aveva quel giorno in copertina una caricatura di H., è uscito il romanzo Soumission (trad. it. Sottomissione, 2015). La visione del mondo, e soprattutto della Francia, di H., provocatoria e disperata, è declinata in termini di fantapolitica: nel 2022, dopo un fallimentare secondo mandato a François Hollande, il responso delle urne francesi porta alla presidenza della Repubblica il leader di una formazione musulmana e la laicissima Francia viene sottoposta a un processo di islamizzazione.
Bibliografia: Michel Houellebecq à la une, éd. S. van Wiesemael, M.L. Clément, Amsterdam-New York 2011; B. Viard, Les tiroirs de Michel Houellebecq, Paris 2013.