Legrand, Michel
Compositore francese, nato a Parigi il 24 febbraio 1932. Musicista dalla forte vena melodica, cominciò a comporre per il cinema negli anni Cinquanta, collaborando con alcuni registi della Nouvelle vague e contribuendo allo sviluppo della cinematografia francese con oltre 150 partiture. Nelle sue colonne sonore ha dapprima privilegiato il ricorso al jazz e alla musica leggera, per poi gradualmente inserire costruzioni più complesse. Trasferitosi negli Stati Uniti negli anni Sessanta, ha tuttavia mantenuto un rapporto privilegiato con il cinema francese. Ha vinto l'Oscar per la migliore colonna sonora ben tre volte: nel 1969 con The Thomas Crown affair (1968; Il caso Thomas Crown) di Norman Jewison, nel 1972 con Summer of '42 (1971; Quell'estate del '42) di Robert Mulligan e nel 1984 con Yentl (1983) di Barbra Streisand, meritandosi inoltre numerose nominations, a partire da quella per le musiche di Les parapluies de Cherbourg (1964) di Jacques Demy.Scoprì il pianoforte da bambino, come autodidatta, nei pomeriggi passati da solo a casa, mentre la madre era al lavoro. Ciò gli consentì di entrare precocemente al Conservatorio di Parigi, dove studiò direzione d'orchestra e composizione con Nadia Boulanger e Henri Chaland. Dopo il diploma, acquistò notorietà come cantante e autore di canzoni e diresse complessi di musica leggera e di jazz. In questo ruolo esercitò le sue qualità di orchestratore e arrangiatore, che sarebbero risultate rilevanti nel lavoro per il cinema, cui si dedicò in modo quasi esclusivo a partire dagli anni Sessanta. Nel 1968 si trasferì negli Stati Uniti, alla ricerca di condizioni di lavoro migliori rispetto a quanto il cinema francese offriva ai compositori, ma in seguito tornò in Francia, pur continuando a collaborare con Hollywood.Negli anni Sessanta e Settanta compose colonne sonore classicamente centrate sul tema dei titoli di testa, spesso costituito da una canzone. Molte di queste canzoni ebbero successo e diffusione indipendentemente dal film. Le elaborazioni orchestrali che seguivano poi lo sviluppo della narrazione, privilegiando tonalità minori, testimoniano l'abilità di L. negli arrangiamenti. Soprattutto negli anni Sessanta i registi intervennero talvolta energicamente anche sulle musiche, come nel caso della partitura di Vivre sa vie (1962; Questa è la mia vita), che Jean-Luc Godard selezionò e tagliò riducendo drasticamente ogni commento musicale non realisticamente inserito nella vicenda narrata. Per quel lavoro, come per altri, la musica venne inoltre quasi integralmente registrata in scena, dal vivo. Tra i successi di quello stesso periodo va ricordato in particolare il lavoro per Les parapluies de Cherbourg di Demy, in cui tanto il regista quanto il compositore rendevano omaggio ai film francesi degli anni Trenta. Per Demy L. firmò ancora le musiche di Les demoiselles de Rochefort (1967; Josephine), Peau-d'âne (1970; La favolosa storia di Pelle d'asino), Lady Oscar (1979), Parking (1985) e Trois places pour le 26 (1988). Della fine degli anni Sessanta sono anche Ice station Zebra (1968; Base artica Zebra) di John Sturges, dove il tema musicale inventato da L. per sottolineare ogni emersione del sottomarino diviene elemento costitutivo del film, e The Thomas Crown affair, la cui colonna sonora, basata sulla canzone che accompagna i titoli di testa (The windmills of your mind), presenta elementi jazz e swing degli anni Cinquanta. Ancora costruita su un tema principale è la partitura con cui L. vinse il secondo Oscar, Summer of '42, mentre il jazz diviene elemento centrale in Lady sings the blues (1972; La signora del blues) diretto da Sidney J. Furie, basato sulla vita della famosa cantante Billie Holiday.Negli anni Ottanta e Novanta L. ha aggiornato in parte lo stile popolare e leggero dei suoi temi, mantenendo tuttavia invariata la struttura fondamentale delle sue colonne sonore. Oltre al musical Yentl, L. ha lavorato in numerose produzioni britanniche e statunitensi. Con Dingo (1992) di Rolf de Heer è tornato a fare ricorso al jazz, avvalendosi dello straordinario apporto di Miles Davis. Tra le collaborazioni con registi francesi, spicca quella con Claude Lelouch per Les misérables (1995; I miserabili). Realizzando il film Cinq jours en juin (1989; Cinque giorni a giugno) L. si era messo in precedenza alla prova anche come regista.
J. Collet, An audacious experiment: the soundtrack of "Vivre sa vie", in Focus on Godard, ed. R.S. Brown, Englewood Cliffs (NJ) 1972, pp. 160-62.
L. Tomkins, Michel Legrand, in "Crescendo international", 1975.
L. Lyons, Profile: Michel Legrand, in "Down beat", 1976.
D. Rabourdin, Entretien avec Michel Legrand, in "Cinéma 81", 1981, pp. 68-71.