Serrault, Michel
Attore cinematografico e teatrale francese, nato a Brunoy (Seine-et-Oise) il 24 gennaio 1928. Ha interpretato i suoi personaggi con ironica signorilità ma anche con una sensibilità che gli ha permesso di rendere le sfumature dei diversi caratteri, senza mai farne delle 'macchiette'. Ha vinto tre César, per La cage aux folles (1978; Il vizietto) di édouard Molinaro, Garde à vue (1981; Guardato a vista) di Claude Miller e Nelly et Monsieur Arnaud (1995; Nelly e Monsieur Arnaud) di Claude Sautet.
Dopo aver studiato recitazione a Parigi, al Centre du spectacle e al Conservatoire Maubel (1944-1946), iniziò un'intensa carriera teatrale, recitando in opere di vario genere, specie nella rivista e nel teatro leggero. Con Jean Poiret creò nel 1951 un duo comico basato su un notevole affiatamento e durato sino alla fine degli anni Sessanta, che ottenne un largo consenso popolare, prima nei cabaret, poi in televisione e infine nel cinema.
Esordì nel cinema interpretando ruoli minori in Ah! Les belles bacchantes (1954) di Jean Loubignac, Les diaboliques (1955; I diabolici) di Henri-Georges Clouzot e Cette sacrée gamine (1956; Mademoiselle Pigalle) di Michel Bois-rond; quest'ultimo fu il primo degli oltre trenta film in cui ebbe a fianco Poiret, quasi tutte mediocri pochades in cui S. delinea immancabilmente, con il suo aspetto da 'francese medio', il personaggio del piccolo borghese ingenuo e non molto sveglio. Negli anni Settanta il livello qualitativo delle commedie da lui interpretate migliorò notevolmente: vanno ricordate almeno Les gaspards (1973; Cari amici miei...) di Pierre Tchernia, Préparez vos mouchoirs (1978; Preparate i fazzoletti) di Bertrand Blier, e soprattutto La cage aux folles, dalla pièce di Poiret, effervescente commedia su una coppia omosessuale in cui S., accanto a un perfetto Ugo Tognazzi, seppe colorire di sfumature autoironiche il suo personaggio. Il film, che ottenne un grande successo di pubblico, ebbe due sequels, meno riusciti ma comunque apprezzati dagli spettatori, La cage aux folles II (1980; Il vizietto II) ancora di Molinaro, e La cage aux folles III (1985; Matrimonio con vizietto) diretto da Georges Lautner.
Una vera svolta nella carriera dell'attore è stata rappresentata da Pile ou face (1980; Sorvegliate il vedovo) di Robert Enrico, in cui, nella sua prima parte veramente drammatica, S. ha saputo far affiorare nei suoi personaggi, dietro una maschera di apparente bonomia, risvolti caustici e sgradevoli, talvolta decisamente inquietanti. Tali ricercatezze psicologiche risultano elaborate con particolare efficacia in film drammatici come Garde à vue e Mortelle randonnée (1983; Mia dolce assassina) di Miller, Les fantômes du chapelier (1982; I fantasmi del cappellaio) di Claude Chabrol, On ne meurt que deux fois (1985; Shocking love) di Jacques Deray. Meno efficaci sono risultate le sue scelte nell'ambito della commedia, con ruoli generalmente non all'altezza delle sue capacità. La fine degli anni Novanta è stata per la sua carriera artistica particolarmente felice: ha infatti offerto ottime prove in Nelly et Monsieur Arnaud, una casta storia d'amore tra un anziano magistrato e la sua giovane segretaria, in Le bonheur est dans le pré (1995; La felicità è dietro l'angolo) di Étienne Chatiliez, e in Rien ne va plus (1997) di Chabrol. Successivamente ha recitato in Les acteurs (2000) di Blier, nella parte di sé stesso, ed è stato il protagonista della commedia dai toni drammatici Une hirondelle a fait le printemps (2001; Una rondine fa primavera) dell'esordiente Christian Carion.
Nel 1994 è stato pubblicato un volume di conversazioni dell'attore con J.-L. Remilleux, Le cri de la carotte, e nel 2001 è uscita l'autobiografia Vous avez dit Serrault?
S. Didier, Michel Serrault, Paris 1981; J.-J. Jelot-Blanc, Michel Serrault, Paris 1985.