SIMON, Michel
Attore del cinema e del teatro francesi, nato a Ginevra il 9 aprile 1895, morto a Bry-sur-Marne il 30 aprile 1975. In cinquant'anni di attività, dal 1920 al 1965 in teatro, dal 1925 al 1975 al cinema, ha trovato modo d'imporsi con una personalità forte e decisa, capace però anche di sfumature e di sottigliezze nell'ambito di uno degli aspetti più tipici della sua personalità artistica, l'ambiguità, condotta a volte anche fino a ruoli di vilain. Un successo in teatro con G. Pitoeff nei Sei personaggi di Pirandello (1923) lo porta presto al cinema, dove esordisce con Il fu Mattia Pascal di M. L'Herbier (1925), seguito dalla Passione di Giovanna d'Arco di C. Th. Dreyer. Il sonoro, specie con Renoir (On purge bébé; La chienne, 1931), Pabst (Du haut en bas, 1933), Vigo (L'Atalante, 1934), Carné (Drôle de drame, 1937; Il porto delle nebbie, 1938) e Duvivier (I prigionieri del sogno, 1939), gli vede perfezionare e approfondire il suo personaggio sempre a mezza via tra sospetti, bronci e stramberie; con sicuro equilibrio drammatico. Nel dopoguerra sembra intento soprattutto a composizioni di genere, ma rivela ancora, spesso, la possibilità di costruire e colorire saldamente i propri caratteri: in Fabiola, per es., di A. Blasetti (1948), ne La bellezza del diavolo di R. Clair (1949), nel Treno di J. Frankenheimer (1963), ne Il vecchio e il bambino di C. Berri (1966), che gli vale il premio per la migliore interpretazione al Festival di Berlino del 1967, ne La contestazione generale di L. Zampa (1969), ne La più bella serata della mia vita di E. Scola (1972). Il suo ultimo film è stato L'Ibis rouge, di J.-P. Mocky, interpretato nel 1975.
Bibl.: P. Guth, M. Simon, Parigi 1951; F. Buache, M. Simon, un acteur et ses personnages, Friburgo 1962; M. Simon, in Montly Film Bulletin, Londra, n. 391, ag. 1966, con bio-filmografia; C. Gauteur, Pour les 75 ans de M. Simon, in Cinéma 70, n. 146, Parigi, maggio 1970, con teatro-filmografia; J. Fausten, M. Simon, ivi 1970; A. Bernard e C. Gauteur, M. Simon, ivi 1975.