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ASSON, Michelangelo

di Loris Premuda - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 4 (1962)
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ASSON, Michelangelo

Loris Premuda

Nacque a Veronail 21 giugno 1802 e studiò medicina e chirurgia a Pavia e a Padova. Rientrato a Verona, vi si trattenne per qualche anno; nel 1831 si trasferì a Venezia, ove fu accolto con favore e simpatia, essendo già in fama di medico preparato e di abile operatore.

Desideroso di dedicarsi sempre meglio alla ricerca scientifica, si associò nel 1838 all'ospedale come medico-chirurgo assistente: gli fu così più agevole addestrarsi nelle esercitazioni anatomiche e di medicina operatoria sul cadavere e ascoltare gli insegnamenti dello Zannini in medi~cina e del Rima in chirurgia. Alla morte del Berlan, chirurgo primario, fu chiamato u sostituirlo provvisoriamente.

Quando il Rima venne a morte, fu vana la sua speranza di successione, pur essendo la sua fama già all'apice nell'ambiente veneziano. Gli avvenimenti del 1848 furono accolti con gioia dall'Asson, e in quell'occasione fu chirurgo capo dell'ospedale militare di Santa Chiara, ove svolse opera indefessa a vantaggio dei soldati feriti. Resosi vacante il posto di chirurgoprimario nell'ospedale civile per il decesso del Bertoja, raggiunse quella carica tanto agognata nel 1849 e poco dopo fu chiamato a succedere al Trevisini come professore di anatomia all'Accademia di belle arti. Fondata nel 1863 la Scuola pratica di medicina e chirurgia presso l'ospedale civile, fu tosto incaricato dell'insegnamento della clinica chirurgica. Fu socio dell'Ateneo veneto, socio corrispondente e dal 1864 membro effettivo del R. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, socio della Società medico-chirurgica di Ferrara e Bologna, di Accademie italiane e straniere; nel 1866 fu nominato cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro. Colpito nel 1872 da ictus apoplettico, si spense a Venezia il 3 dic. 1877.

L'A. fu uomo ricco di dottrina, solidamente preparato in campo anatomico, eccellente e ardito operatore, aggiornato su ogni progresso della tecnica chirurgica. Spirito fortemente critico, indirizzò il suo ingegno anche verso la polemica e i problemi.storici e letterari.

Le sue pubblicazioni assommano a circa 120; le opere inedite sarebbero 4. In due saggi di investigazioni anatomiche sull'encefalo e sulle sue dipendenze (1836 e 1839) l'A. sostiene una tesi in opposizione a quella del Gall. Sulla scia delle ricerche dell'Aglietti e dello Zannini nel settore delle lesioni arteriose a carattere cronico pubblica nel 1839 e nel 1841 interessanti contributi sull'"arteriasi cronica" (arteriosclerosi), sugli aneurisnii e sulle lesioni coronariche in un caso di angina di petto, nel quale fu messo in evidenza un reperto di ossificazione dell'arteria coronaria sinistra. Già nel 1847 riferisce intorno a esperienze e osservazioni sull'etere solforico, argomento che nello stesso anno aveva interessato un altro celebre veneziano, il dottor Angelo Minich, professore supplente di clinica chirurgica a Padova. Di maggior rilievo sono le Annotazioni anatomico-patologiche, e pratiche intorno le chirurgiche malattie,opera vasta in quattro volumi (Venezia 1842-45), una specie di trattato di chirurgia, distribuito secondo un ordine anatomico e sull'esempio delle Istituzioni del Monteggia. L'opera è limitata alle affezioni chirurgiche della cute, del sistema vascol,are e, nervoso, degli organi di senso e dell'apparato locomotore.

Nel campo casistico l'A. ha recato contributi in un caso di "suicidio tentato per varie ferite" (Venezia 1834), sul colera (Milano e Padova 1836), sull'adenolinfite della mammella (1846), sulla frattura del collo del femore (1855), sull'emia dell'intestino cieco (1859), sulla framboesia (1861), sull'elefantiasi (1862), ecc. L'A. si occupò ancora di argomenti medici svariati: di malattie urologiche (1857, 1861, 1862), di tumori (1840, 1863), della pioemia (1867 e 1868), di traumi ossei (1869, 1871) e inoltre sulle "differenze delle malattie trattate nel riparto chirurgico femminile da quelle curate nel maschile"(1868) e di "statistica nella chirurgia" (1868).

Bibl.: F. Cortese, Commemorazione del dott. M. Cav. A., in Atti del R. Ist. veneto di scienze, lettere ed arti, s. 5, IV(1877-78), pp. 667-680; A. Minich, Commemorazione del Prof. M. A.,in Giorn. veneto di scienze mediche,s. 3, XXIX (novembre 1878), p. 52.

Vedi anche
osso Elemento che costituisce l’apparato scheletrico dell’uomo e degli altri Vertebrati (➔ scheletro); è formato per la massima parte da un particolare tessuto connettivo differenziato (➔ osseo, tessuto). anatomia e medicina 1. Anatomia Dal punto di vista della configurazione generale le osso si possono ... anatomia Scienza biologica che studia la forma e la struttura degli esseri viventi: deve il suo nome al metodo di indagine, la dissezione, che ancora oggi, pur integrato da moderni e perfezionati metodi di ricerca, ha fondamentale importanza nello specifico campo di studio. Secondo che abbia per oggetto l’uomo, ... chirurgia Ramo fondamentale della medicina che affronta il problema terapeutico con atti manuali o con operazioni strumentali; la sua distinzione nel vasto campo delle discipline mediche è essenzialmente d’indole pratica e non concerne gli aspetti dottrinari. I vari problemi, sia quelli teorici di patologia, sia ... colera Malattia infettiva acuta, causata da un vibrione (Vibrio cholerae asiaticae). Nella diffusione sono importanti i portatori, individui sani o guariti che ospitano nel loro intestino, e quindi eliminano, i vibrioni per mesi e anni.  ● I vibrioni ingeriti raggiungono l’intestino dopo aver attraversato lo ...
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assonare
assonare v. intr. [dal lat. assonare «rispondere al suono», der. di sonus «suono»] (io assuòno, ecc.; aus. avere o essere), non com. – Risuonare in corrispondenza con altro suono, essere in assonanza: il tuo lene Respiro nell’aria lo sento...
assònico
assonico assònico (o axònico) agg. [der. del gr. ἄξων -ονος «asse3»; nel sign. 2, der. di assone2] (pl. m. -ci). – 1. Leggi a.: le leggi attribuite al legislatore ateniese Solone, così dette perché incise su tavole di legno rotanti sopra...
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