Fardella, Michelangelo
Filosofo e matematico (Trapani 1650 - Napoli 1718). Francescano, nella sua formazione fu fondamentale l’incontro, a Messina, con G.A. Borelli, che lo introdusse alla filosofia sperimentale. Lasciata la Sicilia, soggiornò e insegnò in varie città: Roma, Parigi, dove entrò in contatto con l’ambiente cartesiano, Modena, Capo d’Istria, Venezia, Padova, Barcellona e Napoli. Nel 1689 l’Inquisizione veneta avviò contro di lui, senza peraltro portarlo a termine, un processo per eresia; non sembrano comunque sussistere dubbi sulle sue intime convinzioni luterane. Fu corrispondente di Magliabechi e di Leibniz, e seguace di Cartesio, che egli interpretava agostinianamente sulle orme di Malebranche. Le sue opere principali sono: Universae philosophiae systema (1691); Universae usualis mathematicae theoria (1691); Animae humanae natura ab Augustino detecta (1698, in cui sembra orientarsi verso una concezione monadologica leibniziana).