AGRESTI, Michele
Nato a Napoli il 26 marzo 1775 dall'avvocato Liborio, fu iniziato alla professione di avvocato civilista da Michele Lopez Fonseca. Proclamata nel 1799 la repubblica, fu tra i patrioti che, all'avvicinarsi delle truppe del cardinale Ruffo, si rinchiusero in Castel S. Elmo. Poté salvarsi arruolandosi nell'esercito francese, che lasciava Napoli, e riparò in Francia, dove raggiunse il grado di capitano. In tale periodo scrisse anche un'opera di tattica, che, quantunque rimasta inedita, gli fruttò una pensione. Congedatosi nel 1800, aprì a Parigi un corso privato di diritto, passando due anni dopo all'università, dove insegnò diritto romano e francese. In virtù del senatoconsulto del 18 ott. 1802, che accordava la cittadinanza francese agli stranieri eminenti, venne naturalizzato il 12 nov. 1803; nel 1805, poi, riordinata l'università di Parigi, ne divenne docente ufficiale. Ma l'anno dopo lasciò la cattedra per rientrare a Napoli al seguito delle truppe francesi. Qui iniziò la pubblicazione di un giornale intitolato Il Moderatore, che aveva per programma la conciliazione tra i vari partiti, successivamente sostituito dal Corriere di Napoli, cui collaborò anche V. Cuoco. L'A. entrò allora nella magistratura come procuratore generale presso il tribunale straordinario per Napoli, Terra di Lavoro e i due Principati, e sostenne, nel 1808, la pubblica accusa nel processo per l'esplosione delle polveri nel palazzo del ministro della Polizia Cristoforo Saliceti. Nello stesso anno, il 13 novembre, divenne giudice alla Gran Corte di Cassazione, ufficio nel quale pare si mostrasse particolarmente intransigente. Fu rimosso dal posto nel febbraio del 1810, probabilmente per aver osato lagnarsi con Murat che non fossero abbastanza apprezzati i suoi meriti e i sacrifici incontrati nel lasciare Parigi per tornare in patria; ma venne poi richiamato come capo di-visione al ministero di Giustizia, dove il ministro F. Ricciardi gli affidò importanti mansioni, fino a che, nel 1812, rientrò nella Cassazione. Fece parte della commissione istituita il 21 maggio 1814 per preparare la riforma generale dei codici, presieduta da G. Poerio. Riconfermato in carica alla Restaurazione, venne messo a disposizione nel 1817 e si diede ad esercitare con grande successo la libera professione. Nel 1824 rientrò nella magistratura quale procuratore generale della Gran Corte Civile di Napoli; nel 1843 divenne procuratore generale presso la Corte Suprema di Giustizia. In tale qualità partecipò al dibattito sul ricorso che i condannati dalla Gran Corte Criminale per i fatti del 15maggio 1848 avevano rivolto alla Corte Suprema. Il ricorso fu respinto; l'A. aveva chiesto invano il proscioglimento di A. Scialoia.
Morì a Napoli il 7 marzo 1855.
Tra i suoi scritti si ricordano: Idee sul perfezionamento della legislazione positiva, Parigi 1804; Modo di riguardare i diritti e le obbligazioni civili, interpretazione delle disposizioni del legislatore, come degli atti de' particolari, teorie sulle pruove, Parigi s.d.; Essais sur les lois civiles, Naples 1808; Osservazioni sulla interpretazione e sulla redazione delle leggi, Napoli 1828; Discorso del cav. Agresti, Procuratore Generale del Re presso la Gran Corte Civile. di Napoli alla pubblica udienza per lo riaprimento della Gran Corte, Napoli 1829; Decisioni delle Gran Corti Civili in materia di diritto, voll. 8, Napoli 1827-37; 2 ediz., ibid. 1841. Collaborò alle Ore Solitarie, Opera periodica di scienze, lettere ed arti, che uscì in Napoli nel 1838 a cura di L. Riola, P. S. Mancini e L. Curioni, e fu continuata dal solo Mancini, dal 1840, col titolo di Nuova serie accresciuta de' memoriali accademici delle Due Sicilie, e della giurisprudenza patria, e, dal 7842, con quello di Continuazione delle Ore solitarie, cessando a metà del 1845.
Fonti e Bibl.: C. De Nicola, Diario napoletano, II, Napoli 1906, pp. 378, 432, 514, 730; P. Colletta, Storia del Reame di Napoli, a cura di N. Cortese, II, Napoli s. d., pp. 316, 431; N. Morelli Di Gregorio, Biografia dei contemporanei del Regno di Napoli chiari per scienze, lettere, armi ed arti del volgente sec. XIX, Napoli 1826, pp. 4-21 I. Cantù, Di M. A. e delle sue opere di giurisprudenza, in Annali universali di Statistica, economia pubblica, storia, viaggi e commercio, LXIX (luglio-sett. 1841), pp. 46-56; P. Calà Ulloa, Elogio del cav. M. A.... pronunziato nel dì delle esequie 8 marzo 1855, Napoli 1855; E. Durelli, Della vita e delle opere di M. A., Napoli 1856; P. Calà Ulloa, Pensées et souvenirs sur la littérature contemporaine du Royaume de Naples, I, Genève 1858, p. 155; II, ibid. 1859, p. 399 F. Nicolini, Niccola Nicolini e gli studi giuridici nella prima metà del sec. XIX, Napoli 1907, pp. L, CXXIII, 147-148, 214, 218, 295-296;J. Rambaud, Naples sous Joseph Bonaparte, Paris 1911, p. 196; F. Orilia, G. Filangieri, M. Agresti, R. Savarese, Napoli 1916; G. Paladino, Il 15 maggio del 1848 in Napoli, Milano 1920, p. 493; B. Croce, La Rivoluzione napoletana del 1799, 4 ediz., Bari 1926, pp. 357,359; A. Genoino, Le Sicilie al tempo di Francesco I, Napoli 1934, p. 445.