BANCALARI, Michele Alberto
Nacque a Chiavari (Genova) il 20 febbr. 1805 e nel 1825, dopo aver frequentato il collegio scolopio della propria città, entrò nell'Ordine delle scuole pie. Nel 1826 fu chiamato a insegnare matematica e fisica nel collegio Nazzareno di Roma; vi rimase tre anni e ritornò poi in Liguria per insegnare successivamente nei collegi di Oneglia, Finale e Carcare. Acquistata fama di abile fisico, nel 1846 fu chiamato a succedere a Giacomo Garibaldi nella cattedra di fisica dell'università di Genova. Resse anche per un triennio la provincia ligure dell'Ordine degli scolopi; fu socio corrispondente dell'Accademia delle scienze di Torino. Ammalato di podagra, divenuta notevolmente più grave nell'ultimo decennio di vita, nel 1863 venne collocato a riposo.
Morì a Genova il 10 ag. 1864.
Nella storia della fisica, il nome del B. è soprattutto legato alla scoperta del diamagnetismo della fiamma, che M. Faraday, nei suoi celebri lavori del 1845 sul comportamento magnetico dei corpi, non era riuscito a rilevare. Il B. ne dette notizia il 21 sett. 1847 al quarto congresso degli scienziati italiani svoltosi a Venezia, comunicando di aver accertato che una fiamma, posta tra i poli di un'elettrocalamita, è respinta dalla linea assiale appena si stabilisce il campo magnetico. Faraday, diffusa subito la scoperta con la pubblicazione, sul Philosophical Magazine del 1847, della versione inglese di uno scritto di F. Zantedeschi, che la descriveva, ne sottolineava l'importanza e la poneva la base di un nuovo studio sul comportamento magnetico degli aeriformi, completato poi nel 1850.
Anche importante, sebbene non abbia avuto ai suoi tempi alcuna risonanza, è una memoria pubblicata dal B. nel 1853 (Della capacità degli atomi composti, in Mem. d. R. Accad. delle scienze di Torino, s. 2, XIII [1853], pp. 289-97), nella quale, ignorando gli analoghi lavori di F. E. Neumann del 1831, il B. enunciava la legge: "il calorico specifico dell'atomo di un corpo composto è espresso dalla somma dei calori specifici degli atomi semplici che concorrono alla formazione dell'atomo Composto" (pp. 289 s.): è la legge addittiva detta oggi "legge di Kopp", in onore del chimico tedesco Hermann Kopp, che nel 1864 dedicò all'argomento un poderoso lavoro.
Tra il 1855 e il 1862 il B. pubblicò tre brevi memorie, dedicate allo studio della natura delle forze molecolari di aggregazione in liquidi e solidi. Ammessa tra le molecole di un corpo una forza newtoniana di attrazione, dalla legge di Boyle il B. deduceva che le forze di repulsione seguono la ragione inversa dei cubi delle distanze. Determinò quindi la risultante dei due tipi di forze e ne studiò la variazione, applicando le formule trovate al fenomeno di trazione dei fili metallici, alla comprimibilità di alcuni liquidi, alle tensioni prodotte nei corpi dal loro riscaldamento, alla relazione tra quantità di calore assorbita da un corpo e corrispondente effetto di dilatazione.
Altri scritti, oltre quello citato: Della natura delle forze molecolari di aggregazione, Genova 1855; Memoria seconda intorno alle forze molecolari de' corpi, ibid. 1861; Memoria terza intorno alle forze molecolari dei corpi, ibid. 1862.
Bibl.: F. Zantedeschi, Dei movimenti che presenta la fiamma sottoposta all'influenza elettromagnetica, in Gazzetta Piemontese, Torino, 12 ott. 1847, n. 242, pp. 1 s. (trad. inglese in The London, Edinburgh and Dublin Philosophical Magazine and Journal of Science,s. 3, XXXI [1847], pp. 421-24; trad. tedesca in Annalen der Physik und Chemie, LXXIII [1848], pp. 286-90); M. Faraday, On the Diamagnetic conditions of Flame and Gases,in The London... Philosophical Magazine..., s. 3, XXXI (1847), pp. 401-21; M. Melloni, Sulle condizioni magnetiche della fiamma e de' fluidi elastici..., in Rendic. delle adunanze e de lavori d. Accad. napol. delle scienze,VII,Napoli 1848, pp. 172-84; J. C. Poggendorff, Biographischliterarisches Handwörterbuch für Mathematik...,I,col. 96; III, col. 67; G. B. Brignardello, M. A. B. delle Scuole Pie...,in Giorn. ligustico di archeol., storia e belle arti,I(1874), pp. 5267 (con la pubblicazione della discussione inedita svoltasi al congresso di Venezia del 1847 sulla comunicazione del B.); Religiosi scholarum piarum qui Provinciae liguri et pedemontanae ab anno 1800ad annum 1850adscripti fuerunt,IV,Florentiae 1926, pp. 452-55; L. Picanyol, Gli scolopi nell'Univers. di Genova,Roma 1940, pp. 104-115; M. Gliozzi, Storia della fisica, in Storia delle scienze, II, Torino 1962, p. 291.