Coppino, Michele
Uomo politico (Alba 1822 - ivi 1901). Professore di Letteratura italiana all’università di Torino, fu rettore della medesima università dal 1868 al 1870. Dal 1860 deputato nel collegio di Alba per lo schieramento di centro-sinistra, sedette in Parlamento oltre quarant’anni con una sola breve parentesi. Fu quattro volte ministro della Pubblica istruzione: il suo primo incarico fu nel ministero Rattazzi dall’aprile all’ottobre 1867; successivamente fu chiamato da Depretis nel suo primo e secondo ministero (marzo 1876 - dicembre 1877; dicembre 1877 - marzo 1878) e, ancora con Depretis, fu sempre al dicastero dell’Istruzione dal dicembre 1878 al luglio 1879 e infine dal marzo 1884 al febbraio 1888, prima con Depretis e, dopo la sua morte (luglio 1887), con Crispi. La sua azione politica fu ispirata ai principi democratico-liberali e laici e alla salvaguardia dell’unità politica del paese e si concretizzò soprattutto nell’ambito scolastico, dove Coppino mise a frutto l’esperienza maturata come membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione. Al suo nome è legata, infatti, la legge del 15 luglio 1877 che rendeva effettivamente obbligatoria l’istruzione elementare inferiore (corrispondente al primo biennio, frequentato da bambini dai 6 ai 9 anni). Principi essenziali di questo provvedimento legislativo erano, insieme all’obbligatorietà dell’istruzione elementare (erano previste, infatti, per la prima volta, sanzioni per gli inadempienti), la sua gratuità e aconfessionalità; di conseguenza l’insegnamento del catechismo non fu più obbligatorio nella legge Coppino, impartito solo su richiesta dei genitori, e sostituito dallo studio delle «nozioni dei doveri dell’uomo e del cittadino». La legge, approvata dalla Camera con 208 voti favorevoli e 20 contrari, segnò un momento decisivo nella trasformazione delle istituzioni scolastiche poiché inseriva l’alfabetizzazione del paese nel più generale programma di rinnovamento e di crescita della società inaugurato dalla Sinistra di Depretis.