Autore di riviste e paroliere italiano (Napoli 1902 - ivi 1965); figlio di Rocco. Fin dal suo primo successo, L'Italia senza sole (1925), che conteneva coraggiosi riferimenti al delitto Matteotti, G. puntò a una satira giocata sulle allusioni e sugli ammiccamenti. Nel 1927 scrisse per Eduardo, Peppino e Titina De Filippo la fortunata La rivista che non piacerà. Da allora collaborò con i maggiori comici di quegli anni, Totò primo fra tutti. Con l'avvento della commedia musicale sembrò aver esaurito la sua vena migliore. Scrisse numerose canzoni, tra cui la celebre Munasterio 'e Santa Chiara (1945) su musica di Alberto Barberis (Roma 1920 - Città di Messico 1957).